Il Papa alle esequie della sua amica, Maria Grazia Mara, esperta di Padri della Chiesa
Alessandro De Carolis - Città del Vaticano
L’aveva salutata di persona l’anno scorso nel suo appartamento, tra lo stupore dei romani. Lo ha fatto di nuovo, per l’ultima volta, come un amico qualsiasi, seduto in chiesa nei banchi accanto al feretro dell’amica professoressa. È accaduto oggi pomeriggio, quando il Papa si è recato nella chiesa romana di San Giuseppe al Nomentano per partecipare ai funerali di Maria Grazia Mara, 95 anni, esperta di Patristica, autrice di diversi libri sulle figure principali della storia del cristianesimo.
La visita del Papa
Era un caldo 29 luglio 2018 quando la Ford Focus blu dalla targa inequivocabile si fermava in Via Alessandria, nel quartiere Salario, e l’occupante vestito di bianco saliva nel palazzo diretto all’abitazione della signora Mara. Da tempo lei aveva espresso il desiderio di conoscere Francesco, sempre impedita dalla malattia. Così era stato il Papa ad andare da lei, fermandosi per un’oretta e poi rientrare in Vaticano, attorniato all’uscita dello stabile da una folla richiamata da un passaparola felicemente incredulo.
Francesco l'aveva citata in un suo discorso
Non solo, lo scorso febbraio, all’udienza concessa per i 50 anni dell’Istituto Patristico “Augustinianum”, il Papa aveva nominato la donna nelle battute iniziali del suo discorso ricordando tutti i docenti che avevano lasciato una traccia nell’Istituto. “E mi viene alla memoria – aveva soggiunto Francesco – la professoressa Maria Grazia Mara, che ha insegnato tante cose e che a 95 anni ancora pubblica e insegna la catechesi ai bambini”. Nominando subito dopo anche il cardinale Grech, anch’egli scomparso per una singolare coincidenza proprio in queste ore.
Una vita con i primi Padri
Per lunghi anni Maria Grazia Mara aveva insegnato all’Augustinianum e negli anni aveva scritto diverso volumi dedicati alle figure dei primi secoli, Sant’Agostino ovviamente, ma anche Paolo di Tarso, compreso un libro sui Martiri della Via Salaria. Di particolare rilievo un suo studio, raccolto nel libro: “Ricchezza e povertà nel cristianesimo primitivo”, col quale l’autrice presenta il commento a due testi biblici - l'episodio del giovane ricco e la parabola del ricco stolto – ad opera dei Padri della Chiesa. Un’antologia che fa rivivere le voci di Clemente, Origene, Ambrogio, Giovanni Crisostomo, Agostino e altri, dimostrando - sottolineava nella circostanza la professoressa Mara - la capacità dei grandi scrittori della prima era cristiana di dare “attenzione” ai “fatti sociali, economici e politici” della loro epoca senza perdere “mai di vista la storia della salvezza”.
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