Papa a Santa Marta: lasciamoci consolare dal Signore, ci accarezzerà
Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano
Papa Francesco, nell’omelia della Messa a Casa Santa Marta, si fa una domanda, suscitata dalle letture del giorno: “Come consola e corregge il Signore?” e risponde che Dio è un buon pastore, che guida il suo popolo, lo consola, ma anche lo corregge e lo punisce con la tenerezza di un padre. Un pastore che “porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri” dice citando un passo della prima lettura dal profeta Isaia.
E’ un passo di grande tenerezza, commenta il Papa. “Tu ti immagini sul petto del Signore, dopo aver peccato?”. E questo non è un atteggiamento diplomatico di Dio, ma “gli viene da dentro, è la gioia che ha quando un peccatore si avvicina. E la gioia lo rende tenero”.
“Padre, io ho tanti peccati, tanti sbagli ho fatto, nella vita” – “Ma lasciati consolare” – “Ma chi mi consola?” – “Il Signore” – “E dove devo andare?” – “A chiedere perdono: vai, vai! Sii coraggioso. Apri la porta. E Lui ti accarezzerà”. Lui si avvicinerà con la tenerezza di un padre, di un fratello: come un pastore fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna, porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri, così il Signore ci consola.
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