Francesco inaugura "Super Nuns" per sostenere le suore che combattono la tratta
Cecilia Seppia e Debora Donnini – Città del Vaticano
Con il primo click, Papa Francesco ha inaugurato “Super Nuns”, la community sulla piattaforma Patreon, ideata per raccogliere fondi in favore delle vittime del traffico di esseri umani e per finanziare progetti di cura e sostegno. Il progetto lanciato da Talitha Kum - la Rete Internazionale della Vita Consacrata impegnata a difendere queste persone proteggendole dai trafficanti - e sponsorizzato dalla Galileo Foundation, prevede la partnership di vari artisti di strada tra cui Stephen Power, in arte ESPO, artista statunitense di graffiti, e Leiji Matsumoto, pioniere dell’animazione giapponese. Ripetutamente il Papa ha acceso i riflettori su questo dramma della tratta, chiedendo anche azioni concrete.
Francesco stamani ha salutato tutti personalmente e suor Gabriella Bottani, coordinatrice internazionale di Talitha Kum, ha illustrato il sito. L'artista Stephen Power ha chiesto al Papa di autografare una copia della prima immagine e una è stata regalata allo stesso Francesco. All’inaugurazione erano presenti alcune sorelle di Talitha Kum, che nasce su iniziativa dell'Unione Internazionele delle Superiori generali (UISG) e da 10 anni favorisce anche la collaborazione e l’interscambio di informazioni tra donne e uomini consacrati in 70 Paesi del mondo per debellare la piaga della schiavitù. Bernadette Mary Reis ha raccolto il commento della stessa suor Gabriella Bottani:
R. - Il tema della tratta di persone, come il lavoro che noi stiamo facendo, sono molto cari a Papa Francesco e questo lo ha dimostrato ancora una volta accettando l’invito ad essere il primo ad entrare nella pagina Patreon di "Super Nuns" e di questo siamo profondamente grate e felici!
Vogliamo spiegare in cosa consiste questa iniziativa?
R. - Per noi è una grande sfida e credo anche un grande dono. "Super Nuns" nasce da una proposta di John McCaffrey, della Galileo Foundation, che era in contatto con la società Edelman, una grande impresa di comunicazione negli Stati Uniti, e che ogni anno dona il suo lavoro gratuitamente per progetti sociali. Nel 2019 hanno scelto proprio Talita Kum in occasione dei nostri 10 anni di vita, e abbiamo iniziato un dialogo con l'equipe creativa di Edelmann che ha dato vita a "Super Nuns". Uno dei primi scogli che abbiamo trovato era proprio come raccontare la storia di Talitha Kum senza mettere in pericolo l'identità delle suore e nel rispetto delle vittime. Ci siamo rese conto delle persone che accompagniamo ogni giorno, che soffrono o che hanno sofferto la tratta, delle testimoni e questo, che all’inizio è stato un punto critico di relazioni con il gruppo creativo, di fatto poi è diventato uno spazio bello, di novità. Edelmann allora ci ha fatto la proposta di lavorare con alcuni artisti che lavorano nell'area della fumettistica e dell'animazione. Il primo che ha accettato è un artista famoso degli Stati Uniti, che lavora con graffiti a parete. Non nego che all’inizio eravamo preoccupate per questo mondo sconosciuto. Poi nel dialogo e nell'incontro che c'è stato con gli artisti e tra noi religiose, ci siamo rese conto che è una partnership "potente" perché ci permette di raccontare le storie di Talitha Kum e di rispettare quelli che sono i nostri valori. Abbiamo potuto constatare che il linguaggio che gli artisti usano è un linguaggio che va oltre, innovativo e che può raggiungere un pubblico che noi non potremmo mai raggiungere; ci aiuta anche a ripensare, a proporre il nostro lavoro con modalità nuove che ci affascinano.
Cosa pensate di fare con questa collaborazione tra gli artisti e Talitha Kum?
R. - Prima di tutto vogliamo presentare con modalità nuove il tema della tratta: parlare, sensibilizzare su questo argomento a partire anche dal nostro lavoro, da quello che facciamo ogni giorno, ma anche richiedere fondi che vadano in parte a coprire i costi che la vita religiosa femminile sostiene, sia per la prevenzione, sia per l'assistenza e il reinserimento sociale, sia per la cura delle vittime. Stiamo cercando di calcolare una media dei costi investiti dalle suore in questo ambito. Stando ai dati di alcune ricerche che abbiamo fatto, i costi vanno dai 2.000 ai 10.000 euro solo per sostenere il ritorno a casa di una persona vittima di tratta per un periodo breve. Parliamo di pochi mesi fino al massimo di un anno ma in alcuni casi dobbiamo accompagnarli per più anni perché le ferite sono così profonde che le persone in un anno non sono pronte a ricostruire la loro vita.
Concretamente come si accede alla piattaforma?
R.- Dall’indirizzo internet Patreon.com/supernuns. Edelman ha creato questa piattaforma Patreon che è una piattaforma di artisti principalmente che donano e stanno donando le loro opere e si può accedere donando da un minimo di 2 dollari a 25, ma anche di più, dipende… Però in genere partiamo da un prezzo minimo, incentivando così tutti a contribuire, anche con poco. E se tutti doniamo una piccola somma mensile, insieme possiamo veramente affrontare quella che è la sfida della tratta.
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