Dio ci vuole uniti, il diavolo divide
Sergio Centofanti – Città del Vaticano
“Il mandato missionario è sempre attuale”: lo ha affermato il Papa nel messaggio al Congresso Nazionale dei laici promosso a Madrid dalla Chiesa spagnola sul tema: “Popolo di Dio in uscita”. Francesco ha esortato a “far risuonare la voce sempre nuova del Vangelo in questo mondo in cui viviamo, in particolare in questa vecchia Europa, nella quale la Buona Novella si vede soffocata da tante voci di morte e di disperazione”. Questo il forte appello ai laici: “È la vostra ora, è l’ora di uomini e donne impegnati nel mondo della cultura, della politica, dell’industria… che con il loro modo di vivere siano capaci di portare la novità e la gioia del Vangelo ovunque si trovino. Vi incoraggio a vivere la vostra vocazione immersi nel mondo, ascoltando, con Dio e con la Chiesa, i battiti dei vostri contemporanei, del popolo. E vi chiedo, per favore, di evitare a ogni costo le ‘tentazioni’ del laico all’interno della Chiesa, che possono essere: il clericalismo, che è una piaga e vi rinchiude nella sacrestia, come anche la competitività e il carrierismo ecclesiale, la rigidità … che soffocano la specificità della vostra chiamata alla santità nel mondo attuale. Non abbiate dunque paura di calpestare le strade … di toccare le ferite della nostra gente… questa è la Chiesa di Dio, che si rimbocca le maniche per andare incontro all’altro, senza giudicarlo, senza condannarlo, ma tendendogli la mano, per sostenerlo, incoraggiarlo”. L’appello del Papa è a vivere la fede come Popolo di Dio, non in modo individuale e isolato: “È fondamentale prendere coscienza del fatto che facciamo parte di una comunità cristiana. Non siamo un raggruppamento qualsiasi, e neppure una Ong, ma la famiglia di Dio convocata attorno a uno stesso Signore”.
L’unità del Popolo di Dio. Queste parole sono riecheggiate nella Messa celebrata stamane a Santa Marta, durante la quale il Papa ha salutato una dipendente della Domus che va in pensione. Francesco ha descritto la dimensione familiare che si vive a Casa Santa Marta, dove le persone lavorano ogni giorno fianco a fianco: “Noi non siamo soli. Il Signore ci vuole popolo, ci vuole in compagnia; non ci vuole egoisti: l’egoismo è un peccato”. Quindi, ha invitato a pensare alla gente che ci accompagna nel cammino della vita, anche sul lavoro, ringraziando ma anche sapendo chiedere scusa per le nostre mancanze.
Chi divide è il diavolo. “Satana esiste: è il seduttore": lo ribadisce il Papa in una intervista che sarà trasmessa lunedì 17 febbraio alle 21.05 su TV2000 e di cui è stata data un’anticipazione stamane. Francesco ricorda che "Satana appare nelle prime pagine della Bibbia, perché è una realtà che tutti noi abbiamo come esperienza. Tutti noi abbiamo nel cuore l'esperienza della lotta tra il bene e il male” e tutti dobbiamo difenderci dalle seduzioni del diavolo: “Gesù nell'Ultima Cena, quando prega per i discepoli, chiede al Padre la grazia di salvarli dalla mondanità. E la mondanità è l'atmosfera di satana: si muove nella mondanità. Cioè, lo spirito del mondo. E satana è così". Divide, isola, chiude i cuori.
L’accoglienza, la giustizia sociale, la promozione della famiglia, sono tra i temi al centro dei colloqui avuti dal presidente ungherese János Áder oggi in Vaticano. Il capo di Stato è stato ricevuto da Papa Francesco, poi ha incontrato il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, accompagnato da mons. Mirosław Wachowski, sottosegretario per i Rapporti con gli Stati. Nei colloqui in Segreteria di Stato, si è ricordato il centenario delle relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Ungheria e il trentesimo del loro ristabilimento, soffermandosi in modo particolare sulla celebrazione del 52° Congresso Eucaristico Internazionale a Budapest nel settembre prossimo. L’Eucaristia fa l’unità.
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