Il Papa ai Legionari di Cristo: proseguire il cammino di rinnovamento
Giada Aquilino – Città del Vaticano
Il cammino di rinnovamento “non è terminato”: “deve proseguire” perché “il cambiamento di mentalità nelle singole persone e in una istituzione richiede molto tempo di assimilazione”, quindi una “continua conversione”. Lo evidenzia Francesco nel discorso trasmesso al Capitolo generale dei Legionari di Cristo e alle Assemblee generali delle Consacrate e dei Laici del Regnum Christi: come reso noto dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, a proposito della lieve indisposizione del Papa, stamani il Pontefice - pur proseguendo gli incontri in agenda a Casa Santa Marta - non ha ricevuto in udienza le rappresentanze dei Legionari di Cristo e del Regnum Christi.
Crisi istituzionale e personale
Nel testo, Francesco ricorda come una “tappa” del cammino intrapreso da tali realtà i recenti “eventi elettivi dei nuovi governi generali”.
I comportamenti delittuosi tenuti dal vostro fondatore, il P. Marcial Maciel Degollado, che sono emersi nella loro gravità, hanno prodotto in tutta l’ampia realtà del Regnum Christi una forte crisi tanto istituzionale quanto delle singole persone. Infatti, da una parte non si può negare che egli è stato il fondatore “storico” di tutta la realtà che rappresentate, ma dall’altra non lo potete ritenere come un esempio di santità da imitare. È riuscito a farsi considerare un punto di riferimento, mediante una illusione che era riuscito a creare con la sua doppia vita. Inoltre, il suo lungo governo personalizzato aveva in una qualche misura inquinato il carisma che originariamente lo Spirito aveva donato alla Chiesa; e ciò si rifletteva nelle norme, nonché nella prassi di governo e di obbedienza e nell’impostazione di vita.
Conversione del cuore e della mente
Di fronte alla “scoperta” di questa situazione, la Chiesa - evidenzia il Papa - non ha fatto mancare la sua “sollecitudine materna”, con “diversi mezzi”, ponendo “accanto” alle comunità esistenti “persone di grande sensibilità umana e pastorale, nonché di riconosciuta competenza giuridica”.
Le nuove Costituzioni e i nuovi Statuti sono veramente “nuovi”, sia perché riflettono un nuovo spirito e una nuova visione della vita religiosa coerenti con il Concilio Vaticano II e gli indirizzi della Santa Sede, sia perché sono il prodotto di un lavoro di tre anni, in cui sono state coinvolte tutte le vostre comunità e che ha portato ad un cambiamento di mentalità. È stato un evento che ha comportato una vera conversione del cuore e della mente. Questo è stato possibile perché siete stati docili agli aiuti e ai sostegni che la Chiesa vi ha offerto, essendovi resi conto dell’effettiva necessità di un rinnovamento che vi facesse uscire dall’autoreferenzialità, in cui vi eravate chiusi.
Tensioni molto forti
Francesco nota come tali contesti si siano “aperti con coraggio all’azione dello Spirito Santo”, entrando così nel percorso di un “vero discernimento”.
Accompagnati dalla Chiesa, avete svolto con pazienza e disponibilità un lavoro impegnativo per superare le tensioni anche molto forti che talvolta si sono prodotte. Questo ha sollecitato un ulteriore cambio di mentalità, perché richiedeva una nuova visione nei mutui rapporti tra le diverse realtà che compongono il Regnum Christi.
Far lavorare lo Spirito Santo
Francesco, chiarisce, sa “bene” come non sia stato facile tale processo.
Ciò a cui siamo più fortemente legati sono le nostre idee e spesso ci manca una vera indifferenza, alla quale ci dobbiamo aprire con un atto della nostra volontà, per far lavorare lo Spirito Santo dentro di noi. Lo Spirito ci conduce al distacco da noi stessi e alla ricerca della sola volontà di Dio, perché solo da essa viene il bene di tutta la Chiesa e di ciascuno di noi.
La Federazione
Si tratta, osserva, di un lavoro che ha condotto alla costituzione della Federazione del Regnum Christi: l’Istituto religioso della Legione di Cristo, la Società di Vita Apostolica delle Consacrate del Regnum Christi e la Società di Vita Apostolica dei Laici Consacrati del Regnum Christi, a cui si aggregano numerosi laici “che non assumono i consigli evangelici, costituendo, così, una ‘Famiglia spirituale’, realtà più ampia della Federazione stessa”.
La Federazione è una realtà canonicamente “nuova”, ma anche “antica”, perché l’unità e l’autonomia già la vivevate di fatto negli anni successivi al 2014. Rimane ancora un campo molto vasto che dev’essere oggetto di discernimento da parte vostra. Quindi il cammino deve continuare, guardando avanti, non indietro. Indietro potete guardare solo per trovare fiducia nel sostegno di Dio, che non è mai mancato.
Gli Statuti
Si tratta, prosegue Francesco, di determinare l’applicazione “concreta” degli Statuti della Federazione: ciò, spiega, richiede “il discernimento sia degli organi di governo collegiale sia dei Governi Generali e territoriali delle tre realtà federate”.
Gli Statuti sempre devono stimolare il discernimento. Tuttavia, se questo non è facile a livello personale, tanto meno lo è in un gruppo di governo. Il discernimento richiede da parte di tutti tanta umiltà e preghiera; e quest’ultima, nutrita dalla contemplazione dei misteri della vita di Gesù, porta ad assimilarsi a Lui e a vedere la realtà con i suoi occhi. Così si potrà agire con oggettività, con un sano distacco dalle proprie idee: il che non significa non avere una propria valutazione della realtà e del problema che si deve affrontare, ma significa sottoporre il proprio punto di vista al bene comune.
Le funzioni
Eletti i nuovi superiori generali e i loro consigli, il Pontefice evidenzia come “certamente” i primi responsabili dell’indirizzo della Legione di Cristo o delle Consacrate e dei Laici Consacrati del Regnum Christi siano i loro direttori. Si sofferma quindi sulla funzione “molto importante” dei consigli.
I consigli debbono essere un valido aiuto ai superiori nel loro governo, ma nello stesso tempo hanno anche una funzione di controllo sull’operato dei superiori stessi. Essi, infatti, sono chiamati a governare nella considerazione delle persone e nel rispetto del diritto comune della Chiesa e di quello proprio dell’Istituto o della Società. Per questo, la normativa canonica prevede che quando una questione è sottoposta al consenso del consiglio il superiore non possa votare, proprio per lasciare più liberi i consiglieri.
Una visione coerente
Francesco ribadisce che il cambiamento “deve continuare in tutti i membri della Federazione”.
Il ritornare al passato sarebbe pericoloso e senza senso. Tale cammino sono chiamati a percorrere con perseveranza e pazienza i singoli governi delle tre realtà federate, sia riguardo al proprio Istituto religioso o Società di Vita Apostolica sia riguardo alla Federazione e ai laici associati ad essa. Questo richiede che i tre governi abbiano una visione coerente con la volontà che in tutti questi anni la Chiesa ha mostrato con la sua vicinanza e con tutti i mezzi concreti che ha messo a disposizione.
I frutti del cammino
Ai nuovi governi generali, che hanno ricevuto il “mandato dalla Chiesa” a continuare il rinnovamento, “raccogliendo e consolidando i frutti maturati in questi anni”, il Papa raccomanda di “agire fortiter et suaviter”: “energicamente nella sostanza e dolcemente nei modi”, sapendo cogliere “con coraggio” e al tempo stesso “con prudenza” quali altre vie siano da intraprendere nella linea “tracciata e approvata” dalla Chiesa.
Se vi metterete docilmente alla scuola dello Spirito Santo non sarete sopraffatti dal timore e dal dubbio, che turbano l’animo e impediscono l’azione.
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