Il Papa: attenti alla “caduta con anestesia”
Debora Donnini - Città del Vaticano
Non si può stare bene con Dio e con il diavolo. Alla Messa a Casa Santa Marta stamani il Papa mette in guardia dal lasciarsi scivolare lentamente nella mondanità. riflettendo sulla storia del re Salomone. Da ragazzo bravo chiese al Signore solo la saggezza mentre, quando era vecchio, le donne straniere che aveva sposato gli fecero deviare il cuore per seguire altri dei. “Non è stata un’apostasia da un giorno all’altro, è stata un’apostasia lenta”, spiega il Papa. Anche il re Davide, suo padre, aveva peccato - in modo forte almeno due volte - ma subito si era pentito e aveva chiesto perdono: era rimasto fedele al Signore che lo custodì fino alla fine.
E questo succede nella nostra vita. Nessuno di noi è un criminale, nessuno di noi fa dei grossi peccati come aveva fatto Davide con la moglie di Uria, nessuno. Ma dove è il pericolo? Lasciarsi scivolare lentamente perché è una caduta con anestesia, tu non te ne accorgi, ma lentamente si scivola, si relativizzano le cose e si perde la fedeltà a Dio. Queste donne erano di altri popoli, avevano altri dèi, e quante volte noi dimentichiamo il Signore ed entriamo in negoziato con altri dèi: il denaro, la vanità, l’orgoglio. Ma questo si fa lentamente e se non c’è la grazia di Dio, si perde tutto.
“Chiediamo al Signore la grazia – conclude il Papa - di capire quando il nostro cuore incomincia a indebolirsi”. Sarà il suo amore a fermarci, se noi lo preghiamo.
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