La Riconciliazione: momento di grazia e di tenerezza divina
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
La liturgia penitenziale di inizio Quaresima, riservata al clero della diocesi di Roma, viene celebrata il giorno successivo al Mercoledì delle Ceneri. Il Papa, solitamente, confessa alcuni sacerdoti ed è un'occasione per riflettere sul significato della confessione e del perdono. Quest'anno l'appuntamento ha avuto un cambio di programma perchè, a causa di una lieve indisposizione, il Santo Padre ha deciso di non recarsi in Laterano. Ma restano nel cuore intense riflessioni che si sono succedute nel corso del Pontificato. Lo scorso anno, il 7 marzo 2019, incontrando i sacerdoti nella Basilica lateranense, il Papa si è soffermato sulla "grazia straordinaria" della Riconciliazione:
Non stancarsi di perdonare
Il perdono non può disgiungersi dal "ministero dell'ascolto". Incontrando i parroci nella Basilica di San Giovanni in Laterano il 15 febbraio 2018, il Pontefice ha ricordato l’importanza della “pastorale dell’orecchio”. Rispondendo ad una domanda sui frutti del ministero sacerdotale nell’età della piena maturità, il Papa ha esortato a non stancarsi i di perdonare.
Perdono e preghiera
Il perdono è anche legato alla preghiera. Papa Francesco, incontrando il 2 marzo del 2017 i parroci della diocesi di Roma, ha sottolineato che Dio ci chiede sempre di pregare.
Andare oltre le parole
Anche i gesti, non solo le parole, possono rivelarsi una richiesta di perdono. Nella Basilica di San Giovanni in Laterano, in occasione dell’incontro con i presbiteri romani per l’inizio di Quaresima l’11 febbraio 2016, il Pontefice ha spiegato che occorre essere "generosi nel perdono e anche capire i diversi linguaggi della gente”. C'è il linguaggio delle parole, ma anche “il linguaggio dei gesti”.
Misericordia e Riconciliazione
Nel 2015 durante il tradizionale incontro con i parroci, avvenuto il 19 febbraio, il Papa ha affrontato il tema dell'Ars celebrandi. La relazione tra misericordia e Riconciliazione è stata, infine, al centro dell’incontro, il 6 marzo del 2014, nell’Aula Paolo VI.
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