Dolore e vicinanza del Papa per la strage di Hanau
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
Un attacco presumibilmente razzista portato a termine da un uomo tedesco di 43 anni. Obiettivo, la comunità turca e curda di Hanau in Germania sconvolta da questo momento di follia. E proprio al pastore che guida la diocesi di Fulda cui appartiene Hanau, monsignor Michael Gerber, è indirizzato il telegramma del Papa a firma del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin.
Francesco è rimasto "profondamente colpito dalla notizia del terribile atto di violenza che ha causato la morte di persone innocenti" e nel telegramma "manifesta la propria partecipazione al lutto dei familiari, assicurando la sua vicinanza al loro dolore". Nella preghiera del Papa quindi l'affidamento alla misericordia di Dio delle vittime, e l'implorazione a "Cristo, Signore della vita, affinché le persone in lutto trovino consolazione e fiducia, e vengano accompagnati dalla Benedizione e dalla pace di Dio".
Un' azione solitaria quella di Tobias Rathien, l'attentatore, che, dopo l'attacco è stato trovato morto suicida in casa. Accanto al suo corpo, quello della madre. Alla base della furia omicida ci sarebbe, seconod le indagini, la matrice xenofoba. In una lettera di confessione e in un video precedente la violenza il killer parlava infatti della necessità di 'distruggere alcuni popoli' che non possono più essere espulsi dalla Germania.
Immediata la mobilitazione della Chiesa locale nella vicinanza alla gente. Ai microfoni di Vatican News lo stesso vescovo di Fulda monsignor Michael Gerber estremamente scosso da quanto accaduto aveva subito rimarcato l'importanza di creare spazi di dialogo e amicizia tra persone di provenienze diverse per dare un esempio che possa irradiarsi "nella società e motivi altre persone".
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