Il Papa chiede di pregare per i migranti in fuga dalle guerre
Marco Guerra – Città del Vaticano
Al termine della preghiera mariana dell’Angelus, Papa Francesco ha espresso preoccupazione per le popolazioni colpite dalle guerre e costrette ad emigrare:
Sono un po’ rattristato per le notizie che arrivano di tanti isolati, tanti uomini, donne, bambini cacciati via a causa della guerra, tanti migranti che chiedono rifugio nel mondo, e aiuto. In questi giorni, la cosa è diventata molto forte: preghiamo per loro.
La crisi in Siria
L’odierno appello del Papa per la preghiera in favore dei popoli in fuga dai conflitti, arriva in coincidenza della nuova crisi migratoria causata dall’escalation della guerra nella regione siriana di Idlib, dove circa 950mila sfollati sono in fuga dai combattimenti tra le forze turche, che appoggiano i ribelli, e le truppe dell’esercito siriano, sostenute dalla Russia.
Chiesta riunione di emergenza dell’Ue
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ieri ha di nuovo minacciato che la Turchia lascerà aperte le sue frontiere con l'Europa per permettere l’ingresso decine di migliaia di profughi siriani. La nuova ondata è già stata registrata alla frontiere tra Turchia e Grecia, con le autorità di Atene che affermano di aver bloccato circa 10mila persone nella zona di Evros (confine nord-orientale) dallo scorso sabato mattina. Intanto, il commissario Ue per l'immigrazione, Margaritis Schinas, ha chiesto alla presidenza di turno croata dell'Ue di convocare urgentemente una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri dell'interno per discutere dalla situazione venutasi a creare ai confini con la Turchia.
L’incontro di Bari
Appena la scorsa domenica, il Santo Padre a Bari, in occasione dell’incontro dei vescovi sul tema “Mediterraneo frontiera di pace”, aveva esortato i cristiani ad essere “instancabili operatori di pace” nel 'Mare nostrum', lacerato da divisioni e diseguaglianze. Riferendosi proprio alle tante aree che si affacciano sul Mediterraneo, il Papa aveva inoltre parlato dei tanti “focolai di instabilità e di guerra”, sia in Medio Oriente sia in vari Stati del Nord Africa, così come fra etnie e gruppi religiosi.
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