Papa ai vescovi del Paraguay: comunione e attenzione ai più bisognosi
Isabella Piro- Città del Vaticano
“Questa casa pastorale sia espressione di comunione fraterna tra voi e di sollecitudine attenta verso i più bisognosi e gli esclusi dalla società, affinché facciate sentire loro, con le opere e le parole, la tenerezza e la vicinanza del Signore”: scrive così il Papa ai vescovi del Paraguay, in occasione dell’inaugurazione, il 6 marzo, della nuova sede della Conferenza episcopale (Cep).
In un telegramma a firma del Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, e indirizzato a Monsignor Adalberto Martínez Flores, presidente della Cep, il Pontefice esorta i presuli a “decidere per il bene del santo popolo di Dio” ed invoca su di loro “la materna protezione di Santa Maria di Caacupé”, a cui il Paese latinoamericano è particolarmente devoto.
Una struttira simbolica per il Paese
Dal suo canto, Monsignor Martínez Flores, nella Messa celebrata per inaugurare la nuova struttura, ha evidenziato come essa “simbolizzi e debba favorire la comunione della Chiesa del Paraguay al servizio del Regno di Dio, Regno di amore, pace e giustizia”. “La comunione, in particolare – ha sottolineato il presule – deve portare ad impegnarsi nella promozione sociale del popolo, ad essere difensori di un’ecologia integrale che rispetti l’equilibrio dell’ambiente naturale, così come la vita e la dignità della persona, in armonia con tutto il Creato”. Dal presidente della Cep anche un richiamo alla “collegialità e sinodalità, due valori che devono guidare lo stile di essere Chiesa”. Infine, un invito alla carità, la quale darà “l’impulso a fare attenzione alle necessità dei più piccoli, degli umili, degli esclusi”, come raccomandato da Papa Francesco.
Intitolata a "Monsignor Juan Sinforiano Bogarín", che fu primo arcivescovo del Paraguay, la nuova Casa Pastorale ha visto la posa della prima pietra esattamente nove anni fa, l’8 marzo del 2011. Nel 2013, è stato assegnato ufficialmente alla Cep il terreno necessario alla costruzione, mentre i lavori di edificazione veri e propri sono stati avviati nel 2017. Alla realizzazione dell’edificio ha contribuito anche la fondazione di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che soffre”.
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