Quaresima. Iniziati gli esercizi spirituali, il Papa li segue dal Vaticano
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
L’incontro tra Dio e l’uomo, lo stare "da soli a soli con Lui", cioè il "motivo stesso della preghiera", è il tema della meditazione introduttiva che padre Pietro Bovati ha avviato ieri sera nella Casa del Divin Maestro di Ariccia dove è riunita la Curia romana. Ad avviare il primo incontro la lettura di una lettera che Papa Francesco ha fatto giungere e in cui, come già anticipato all'Angelus spiegava che a causa di un raffreddore farà gli esercizi dalla sua camera seguendo da lì le prediche. Ma la sua preghiera e la sua benedizione hanno comunque segnato l'avvio degli Esercizi che proseguiranno fino al 6 marzo prossimo.
Un invito a "sostare in accoglienza della rivelazione divina" è stato quello rivolto ai presenti dal gesuita padre Bovati. Icona significativa a tal proposito è Mosè che, come narra l'Esodo al capitolo 33, "lascia ogni mansione" per entrare nella "tenda del convegno" e ascoltare il Signore che lì "gli parla faccia a faccia". Ecco cos’è la preghiera - spiega il predicatore - è innanzitutto Dio che parla e non in modo generico, ma intimo e personale. E se la preghiera è autentica - rimarca - dona quella "familiarità" che non è "cultura teologica o biblica" ma è incontro reale con un "fuoco" che rende l’uomo, di per sé fragile, capace di una missione profetica e di una testimonianza autentica.
Il mondo di oggi - osserva il padre gesuita - ne ha bisogno: sia dunque la nostra preghiera "perseverante", mai trascurata e mai assente dalla nostra vita, e sia "docile" ai progetti non nostri, ma del Signore. In questi esercizi di Quaresima che saranno accompagnati dalla Lettura dei Salmi, conclude padre Bovati, saremo dunque con Mosè e come Mosè "in cammino". L'icona scelta dal predicatore è quella di Mosè che, docile al comando del Signore, si toglie i sandali, come a riconoscere che "non si deve andare altrove, non c'è altra strada, direzione o preferenza che non sia Cristo", in modo che "possa parlarci e inviarci verso i fratelli che attendono liberazione e salvezza".
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