Preghiera, elemosina e digiuno,"compagni di viaggio" della Quaresima
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
La Quaresima è un itinerario che conduce al Triduo pasquale. Per San Paolo è “il momento favorevole” per compiere “un cammino di vera conversione”. Per sant’Agostino, è il simbolo della vita dell’uomo. Questo tempo, iniziato con il Mercoledì delle Ceneri, interpella i cristiani a vivere in modo più intenso il culmine dell’Anno liturgico, il mistero pasquale.
Cammino di conversione
“Preghiamo, digiuniamo ed esercitiamo le opere di misericordia - in questo tempo di grazia – si legge in un tweet del Papa dello scorso 27 febbraio - affinché il Signore possa trovare i nostri cuori pronti per ricolmarli con la vittoria del suo amore”. Il cammino della Quaresima, spiega il Pontefice nel messaggio quaresimale del 2019 è un itinerario di conversione attraverso la preghiera, l’elemosina e il digiuno.
Investire in un tesoro che dura
La Quaresima, come ricorda Papa Francesco, è un “viaggio di ritorno all’essenziale”. L’elemosina, la preghiera e il digiuno, ricorda durante la Messa nella Basilica di Santa Sabina il 6 marzo del 2019, sono tre tappe che il Signore chiede di percorrere senza ipocrisia. A che cosa servono?
L'elemosina libera dall'avidità
“Ogni elemosina è un’occasione per prendere parte alla Provvidenza di Dio verso i suoi figli”. È quanto scrive il Papa nel messaggio per la Quaresima 2018 indicando nella condivisione la vera ricchezza.
Preghiera e “agonismo spirituale”
Quello della Quaresima è anche il tempo della prova, della resistenza alle tentazioni. All’Angelus del 18 febbraio del 2018 il Santo Padre ricorda che la preghiera, con l’aiuto del Signore, è l’arma per vincere il Maligno.
Il vero digiuno
La Quaresima è dunque un tempo privilegiato di digiuno. Ma quale digiuno vuole il Signore dall’uomo? È questa la domanda che orienta, il 16 febbraio 2018, la meditazione mattutina di Papa Francesco nella cappella della “Domus Sanctae Marthae”. Il vero digiuno, sottolinea il Pontefice, è quello fatto con coerenza, non per farsi vedere. Il vero digiuno richiede la grazia della coerenza. E’ proprio la Prima Lettura, tratta dal Libro del profeta Isaia (Is 58,1-9a), a mettere in evidenza quale sia il digiuno che vuole il Signore: “Sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo”.
Conversione del cuore
La Quaresima è “il tempo propizio per fare spazio alla Parola di Dio”. Papa Francesco lo ricorda nell’udienza generale dello scorso 26 febbraio aggiungendo che questo è “il tempo per spegnere la televisione e aprire la Bibbia”, il tempo di “staccarci dal cellulare e connetterci al Vangelo”. “È il tempo per rinunciare a parole inutili” e di dedicarsi “a una sana ecologia del cuore”. Il senso del cammino quaresimale, quaranta giorni verso la Pasqua, è legato al significato spirituale del deserto: "Il deserto è il luogo del distacco dal frastuono che ci circonda. È assenza di parole per fare spazio a un’altra Parola, la Parola di Dio, che come brezza leggera ci accarezza il cuore. Il deserto è il luogo della Parola, con la maiuscola".
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