Messaggio per il Vesakh: buddisti e cristiani per una cultura di fraternità
E il 25.mo anno che il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso invia un messaggio di auguri per la festa di Vesakh/Hanamatsuri e proprio per questo anniversario intende rinnovare il legame di amicizia. L’esortazione centrale è quella di “promuovere una cultura di compassione e fraternità per alleviare le sofferenze dell’umanità e dell’ambiente”. Una collaborazione che si attua anche per sradicare i mali sociali. Lo sguardo è rivolto pure a coloro che sono colpiti dalla pandemia di coronavirus e a quelli che li assistono, con l’incoraggiamento a vivere questo momento difficile con speranza.Il Vesakh è la festività più importante per i buddisti: in essa si commemorano i principali avvenimenti della vita di Buddha. Nel 2020, nei vari Paesi di cultura buddista, è celebrata in date diverse, secondo le differenti tradizioni. Quest’anno la festa sarà celebrata nella maggior parte dei Paesi di tradizione buddista il 6 maggio.
Collaborazione e iniziative concrete
Forte nel Messaggio il richiamo al Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune e alle parole del Papa all’incontro con il Patriarca Supremo dei buddisti in Thailandia, nel novembre scorso, con l’esortazione a crescere in uno stile di buona “vicinanza”, “capaci di generare e incrementare iniziative concrete sulla via della fraternità” e riguardo alla casa comune.
L’accento è posto anche sull’interdipendenza con la richiesta di sostenere gli “amici cristiani” nella promozione della fraternità. “Come noi, buddisti e cristiani, apprendiamo gli uni dagli altri come diventare ogni giorno più attenti e compassionevoli - si legge nel Messaggio - così possiamo continuare a cercare modalità di collaborazione per far sì che la nostra relazionalità divenga fonte di benedizione per tutti gli esseri senzienti e per il pianeta, che è la nostra casa comune”.
Per un'educazione capace di dialogo costruttivo
“Buddisti e cristiani: Costruiamo una cultura di compassione e fraternità” è infatti il tema su cui riflettere quest’anno e nel messaggio, a firma del presidente del Dicastero, il cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot e del segretario, Kodithuwakku K. Indunil J., si sottolinea anche che la festa di Vesakh spinge a ricordare “come il principe Siddharta partì alla ricerca della sapienza con il capo rasato e rinunciando al suo status di principe”, scambiando i suoi vestiti di seta di Benares con quelli di un semplice abito di un monaco. Un gesto che richiama quello di San Francesco d’Assisi, che “scambiò i suoi bei vestiti con il semplice abito di un mendicante perché voleva seguire Gesù”. “Il loro esempio - si sottolinea - e quello dei loro seguaci ci ispira una vita di distacco pensando a ciò che è più importante”.
Infine, l’esortazione a collaborare per promuovere l’evento globale del 15 ottobre 2020 sul tema “Reinventare il Global Compact sull’educazione”. Un incontro che, mise in evidenza Papa Francesco nel messaggio per il lancio dell’iniziativa, ravviverà l’impegno per le giovani generazioni, con la passione per un’educazione più aperta e inclusiva, “capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione”.
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