Il Papa prega per popoli indifesi dell’Amazzonia segnata dal coronavirus
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Lo sfruttamento delle risorse per interessi economici, la deforestazione e i delicati equilibri logorati anche dai cambiamenti climatici sono solo alcune delle insidie che minacciano l’Amazzonia. In questa regione avanza, senza trovare argini idonei, anche la piaga della pandemia. In una terra così preziosa e fragile, dove vivono circa 34 milioni di persone, i più vulnerabili sono soprattutto i popoli nativi che non hanno difese immunitarie verso malattie introdotte dall'esterno. Si stima che gli indigeni in questo vasto territorio, proteso tra nove Paesi, siano oltre tre milioni, appartenenti a più di 390 gruppi etnici.
La preghiera del Papa per la regione amazzonica
Alla regione dell’Amazzonia, al centro del Sinodo dei vescovi tenutosi dal 6 al 27 ottobre in Vaticano e dell'esortazione apostolica postsinodale "Querida Amazonia", è andato il pensiero di Papa Francesco. Dopo la preghiera del Regina Caeli., il Pontefice ha ricordato che i popoli indigeni sono “ particolarmente vulnerabili” e ha pregato “per i più poveri e indifesi” di questa cara regione. E ha sottolineato che si devono curare le persone, che "sono più importanti dell'economia":
Cari fratelli e sorelle, sette mesi fa si concludeva il Sinodo Amazzonico; oggi, festa di Pentecoste, invochiamo lo Spirito Santo perché dia luce e forza alla Chiesa e alla società in Amazzonia, duramente provata dalla pandemia. Tanti sono i contagiati e i defunti, anche tra i popoli indigeni, particolarmente vulnerabili. Per intercessione di Maria, Madre dell’Amazzonia, prego per i più poveri e indifesi di quella cara Regione, ma anche per quelli di tutto il mondo, e faccio appello affinché non manchi a nessuno l’assistenza sanitaria. Curare le persone, non risparmiare per l'economia. Curare le persone che sono più importanti dell'economia. Noi persone siamo tempio dello Spirito Santo, l'economia no.
In Amazzonia quasi 156 mila persone contagiate
In Amazzonia i casi accertati di positività al coronavirus, in base a dati diffusi dalla Repam (Rete ecclesiale panamazzonica), sono quasi 156 mila. I morti sono almeno 7449. La situazione più critica si registra in Brasile: solo a Manaus i casi di contagio sono più di 12 mila. La situazione è preoccupante anche in Perù, soprattutto nella regione di Iquitos, e in Bolivia, nel dipartimento di Santa Cruz. Sull’andamento della pandemia in Venezuela, Paese scosso da una grave crisi sociale ed economica, mancano dati attendibili.
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