Estesa sull'intera Penisola Arabica la giurisdizione dei Patriarchi Cattolici Orientali
VATICAN NEWS
Con un Rescriptum pubblicato oggi dalla Sala Stampa vaticana, il Papa ha esteso la giurisdizione dei Patriarchi Cattolici Orientali sull’intera Penisola Arabica (Vicariati Apostolici dell'Arabia del Nord e dell'Arabia del Sud). Francesco ha assunto questa decisione su espressa richiesta dei Patriarchi e in vista di un maggior bene spirituale per i loro fedeli, considerando anche le prerogative storiche della loro giurisdizione sul territorio.
La cura pastorale dei fedeli orientali sui quali esercitano la giurisdizione si svolgerà in coordinamento con i Vicari Apostolici. Salvo le prerogative dei Rappresentanti Pontifici, i Vicari Apostolici - si precisa - sono i rappresentanti della Chiesa cattolica presso le Autorità politiche dei rispettivi Paesi e ad essi, in questo ambito, i Patriarchi Orientali faranno riferimento. In deroga al can. 85 § I del CCEO (Codice dei canoni delle Chiese orientali), l'eventuale erezione di nuove circoscrizioni ecclesiastiche da parte dei Sinodi delle Chiese Patriarcali sui iuris sarà sottoposta alla previa autorizzazione della Sede Apostolica. Tale deroga è stabilita per cinque anni, dopo i quali verrà riesaminata.
Ricordiamo che nell’area del Vicino e Medio Oriente, esercitano la propria giurisdizione due Dicasteri: la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, nei Vicariati Apostolici latini dell’Arabia del Sud e del Nord, e la Congregazione per le Chiese Orientali, nei Paesi vicini al Golfo Persico, quali per esempio Giordania, Iraq, Iran, Libano, Siria, Palestina, Israele, Egitto.
Il provvedimento pontificio pubblicato in data odierna è frutto della attenta valutazione compiuta dal Papa insieme ai competenti Dicasteri della Curia Romana, dopo aver ascoltato le osservazioni presentate dai Patriarchi e dei Vicari Apostolici dell’Arabia del Nord e del Sud.
Questa disposizione riguarda sei Chiese Patriarcali Orientali Cattoliche: Alessandria dei Copti, Antiochia dei Maroniti, Antiochia dei Siri, Antiochia dei Greco-Melkiti, Babilonia dei Caldei, Cilicia degli Armeni.
La prospettiva in cui leggere il Rescriptum è quella della comunione. Pur nella diversità delle tradizioni rituali e delle loro legittime e storiche prerogative, la Chiesa Cattolica, in un contesto a stragrande maggioranza musulmana, deve continuare a custodire e promuovere un orizzonte comune di azione pastorale, intesa e collaborazione, come pure l’importanza di non moltiplicare gli interlocutori presso le autorità politiche, dinanzi alle quali rimangono riferimento privilegiato i Rappresentanti Pontifici e i Vicari Apostolici.
Le Chiese Patriarcali cattoliche dal canto loro, potendo contare sulla loro secolare presenza nell’area, potranno curare pastoralmente in modo diretto i loro fedeli, che dal 2003 erano passati sotto la competenza dei Vicari Apostolici latini.
Tutti insieme, latini ed orientali, in modo ora più strutturato e coordinato, continueranno a seguire i lavoratori migranti cattolici presenti nell’area, affinché non venga mai meno la possibilità di ascoltare l’annuncio del Vangelo e di essere accompagnati dai loro legittimi pastori.
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