Corinaldo: dopo la tragedia la voglia di andare avanti insieme a tanti ragazzi
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Luigina Bucci, insegnante e presidente del Comitato Genitori Unitario (Cogeu) di Corinaldo, ha una voce calma, racconta il dolore vissuto facendo poche pause nel suo discorso. Lascia trasparire emozione quando si sofferma sull’incontro con Papa Francesco che l'ha ricevuta insieme ad alcuni parenti in Vaticano, e quando parla di Eleonora, sua cognata, una giovane mamma che fino in fondo ha assolto al suo compito: salvare la propria figlia dalla calca di una discoteca sovraffollata. Lì, l’8 dicembre di due anni fa, la cosiddetta “banda dello spray”, composta da sei giovani provenienti dalla zona di Modena, spruzzava una sostanza urticante per rubare catenine e oggetti preziosi ai giovanissimi che aspettavano il concerto. Un fuggi fuggi, il panico, la corsa, il crollo della balaustra: sei le persone rimaste senza vita: Asia, Benedetta, Daniele, Emma, Mattia ed Eleonora.
Da un concerto si esce senza voce non senza vita
“E’ stato un incontro carico di emozione, un bellissimo momento di vicinanza del Papa che ci ha espresso solidarietà”: così Luigina Bucci che richiama le parole di Francesco sul dolore grande che tante famiglie hanno provato quel giorno e continuano a provare. Ricorda che il Pontefice ha assicurato le sue preghiere per accarezzare quella ferita profonda. “Io sono presidente dell'associazione Cogeu, nata dopo la tragedia di Corinaldo – racconta – ne fanno parte tanti genitori di altrettanti ragazzi che erano presenti lì quella sera o amici dei ragazzi che non sono più tra noi. L’8 dicembre dello scorso anno, a Senigallia, abbiamo organizzato un evento molto importante che è stato sostenuto dalla diocesi, dalle università di Ancona e di Urbino, al Papa ho consegnato la pergamena con il nostro evento che si intitola: ‘Lotto per il futuro, da un concerto si esce senza voce non senza vita’, che poi era la frase che avevano coniato gli amici dei ragazzi che non ci sono più e che erano presenti quella sera alla discoteca la Lanterna. Questo evento vuole lanciare un messaggio di speranza a partire da quello che è successo, da questa enorme tragedia e guardare un po' al futuro per andare avanti. Quindi il Papa mi ha detto che condivide molto questo messaggio”.
I giovani, un futuro in cui credere
E’ piena di speranza Luigina Bucci perché vede l’impegno di tanti giovani. “Questo è un grande gruppo spontaneo che si è formato intorno all’associazione. Sappiamo quanto è difficile catturare l'attenzione dei ragazzi, è difficile coinvolgerli e invece in tanti ci chiedono di collaborare. Abbiamo avuto tante adesioni da quando siamo nati, con nostra grande sorpresa perché coinvolgere e interessare i ragazzi è molto, molto difficile al giorno d'oggi. Invece quelli che lavorano con noi lo fanno con convinzione e con tanto entusiasmo e ci spingono ad andare avanti”.
Una mamma sprint
Si sente il peso sul cuore quando Luigina racconta la solarità di Eleonora, sua cognata. “Aveva un’energia vitale tant'è che con quattro figli riusciva a portare avanti tutto, era veramente la colonna della famiglia, molto molto energica e si dedicava a questi figli con tanta devozione e tanto entusiasmo”. La tragedia arriva in modo violento, spariglia le carte del futuro, lo tratteggia di molti chiaroscuri. Eppure la risposta al dolore è nello stringersi forte, senza mollare la presa della mano di un fratello che deve accudire i suoi 4 bimbi. “Tutta la famiglia si è trasferita da Paolo – spiega Luigina – abbiamo cercato di aiutare il più possibile ma non sono mancati i momenti tragici. Quello più commovente è stato scegliere i vestiti della mamma. Ogni figlio ha scelto qualcosa per vestire Eleonora”. “Oggi i bambini di 3, 9 e 13 anni sono tutto sommato sereni, anche nell'incontro con il Papa sono stati molto bravi e composti, merito anche di Francesco che ci ha trasmesso un grande carisma. È stato veramente un momento intenso per tutti, anche per loro che vivono con un papà che riesce a far tutto grazie ad una nonna ed un nonno, i genitori di Eleonora, che sono molto presenti e che affiancano Paolo”. L’amore di una mamma si trasforma, si declina e si perpetua così perché non muore mai.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui