Festa dello sport a Roma per la presentazione del libro del Papa
Michele Raviart – Città del Vaticano
I valori olimpici, l’importanza di seguire le regole, il valore formativo per le persone, la cultura dell’incontro. Su questi temi si sofferma il pensiero di Papa Francesco sullo sport, raccolti nel libro “Mettersi in gioco”, edito dalla Libreria Editrice Vaticana e presentato allo stadio delle Terme di Caracalla di Roma. Un luogo di sport situato tra la Roma antica, cristiana e internazionale – è a pochi passi dalla sede della Fao – che testimonia la volontà della città, degli atleti e dei dirigenti presenti di ricominciare dopo i mesi di lockdown.
Una "vitamina" per ripartire
In questo senso, spiega monsignor Melchor Sanchez da Toca, sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Cultura, le parole del Papa pronunciate nel corso degli anni nei suoi incontri con gli atleti di tutto il mondo, sono come delle “vitamine” per aiutare lo sport a ripartire. “Nel momento in cui tutta la società cerca di rimettersi in moto”, sottolinea, “il Papa ha lasciato una piccola guida per gli sportivi, un’antologia dei suoi pensieri che raccolgono i valori fondamentali dello sport. Lo sport, dice sempre Papa Francesco, è uno strumento educativo potentissimo, soprattutto per l’educazione dei giovani, ma anche della società”, nel senso che sa creare “comunità integrate ed inclusive”.
Il contributo di grandi campioni
Ad arricchire il volume curato da Lucio Coco, tre prefazioni scritte da altrettanti campioni dello sport, il calciatore Francesco Totti, la maratoneta Tegla Loroupe e Alex Zanardi, che ha redatto il suo testo pochi giorni prima del grave incidente che lo ha colpito questa estate. “Un piccolo contribuito in cui Alex ha messo il cuore”, ha ricordato in un messaggio Daniela, moglie del campione paraolimpico.
Lo sport sviluppa il capitale umano
Il mondo paralimpico, ha ricordato Luca Pancalli, presidente del Cip, ha sempre avuto ben chiari i valori dello sport di cui parla Francesco, avendo ogni atleta vissuto un periodo della vita molto difficile prima di “rinascere” con l’attività sportiva, testimoniando come lo sport “non serva solo a generare Pil, ma a sviluppare il capitale umano di una società”. “Del Santo Padre”, sottolinea Luca Pancalli a Vatican News, “mi ha sempre colpito non solo ciò che dice nei confronti del mondo dello sport, che per noi è la consacrazione di chi lavora con grande umiltà per farne emergere l’importanza come strumento di linguaggio universale”, ma soprattutto “la luce negli occhi con il quale lo ha detto”.
Il presidente del Coni: il Papa ci è sempre vicino
“La Chiesa ha bisogno dello sport, e lo sport ha bisogno della Chiesa”, ha ribadito monsignor Sanchez da Toca, sottolineando l’importanza della presenza dei vertici dello sport italiano a questa presentazione come un esempio di “Chiesa in uscita”. “Il libro testimonia quanto il Papa ci è vicino”, ha affermato poi il presidente del Coni Giovanni Malagò, “basta vedere le innumerevoli testimonianze che lui ha dato sia all’interno del Vaticano sia all’esterno a supporto e a favore del mondo dello sport. Di tutti gli sport. I grandi atleti, atleti sconosciuti, atleti che sono impegnati nel sociale. Credo siano due mondi in cui ci sono tanti valori che ci accomunano. Lo sport, ha bisogno dei valori della religione, dei valori della fede".
Lo "stile" dell'inclusione
A patrocinare il libro “Mettersi in gioco” e presente in gran numero allo stadio delle Terme di Caracalla, è l’Athletica Vaticana, la prima società sportiva nata all’interno della Città del Vaticana. “È la squadra del Papa, dunque non poteva mancare a questo appuntamento”, ha ricordato monsignor Sanchez da Toca: “Noi abbiamo detto sempre che Athletica Vaticana non nasce per ‘correre e basta’, ma è uno stile di fare sport e lo stile è quello dell’inclusione. Abbiamo atleti paralimpici, normodotati, abbiamo accolto i rifugiati secondo l’indicazione di Papa Francesco. Ci sono atleti dilettanti e amatoriali, ma anche alcuni che fanno sport a livello quasi professionale. In fondo è questo che dovrebbe essere lo sport”.
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