Francesco: più donne nei luoghi di responsabilità della Chiesa
Francesca Sabatinelli - Città del Vaticano
Parte dall’intenzione di preghiera per il mese di ottobre, Francesco, dopo la preghiera dell'Angelus, per rinnovare la richiesta che “i fedeli laici, specialmente le donne, partecipino maggiormente nelle istituzioni di responsabilità della Chiesa”.
Perché nessuno di noi è stato battezzato prete né vescovo: siamo stati tutti battezzati come laici e laiche. I laici sono protagonisti della Chiesa.
Oggi, prosegue, “c’è ancora bisogno di allargare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa, e di una presenza laica, si intende, ma sottolineando l’aspetto femminile, perché in genere le donne vengono messe da parte”:
Dobbiamo promuovere l’integrazione delle donne nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti. Preghiamo affinché, in virtù del battesimo, i fedeli laici, specialmente le donne, partecipino maggiormente nelle istituzioni di responsabilità nella Chiesa, senza cadere nei clericalismi che annullano il carisma laicale e rovinano anche il volto della Santa Madre Chiesa.
Il pensiero a Carlo Acutis "nuovo giovane beato millennial"
Francesco è poi andato col pensiero alla beatificazione, ieri ad Assisi, di Carlo Acutis, “ragazzo 15.enne innamorato dell’Eucaristia” che non si “è adagiato in un comodo immobilismo, ma ha colto i bisogni del suo tempo, perché nei più deboli vedeva il volto di Cristo”. La testimonianza di Carlo Acutis, che il Papa definisce “nuovo giovane beato millennial”, è quindi un esempio per i ragazzi tutti ai quali indica che “la vera felicità si trova mettendo Dio al primo posto e servendolo nei fratelli, specialmente gli ultimi”.
Domenica prossima l'iniziativa di Acs
Il Papa ha concluso la sua riflessione al termine dell'Angelus, con l'incoraggiamento alla iniziativa per l’unità e la pace promossa dalla Fondazione ‘Aiuto alla Chiesa che soffre’ che si svolgerà domenica prossima, 18 ottobre. ‘Un milione di bambini recita il Rosario’ questo il titolo della manifestazione che, ha spiegato il Papa, “coinvolge i bambini di tutto il mondo, i quali pregheranno specialmente per le situazioni di criticità causate dalla pandemia”.
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