Il Papa: salvare uno dalla povertà per salvare tutti
Giancarlo La Vella e Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Agire insieme per raggiungere la giustizia sociale ed ambientale per tutti. Papa Francesco guarda al tema della Giornata contro la povertà ampliare il concetto e per sottolineare, in un tweet, che “abbiamo bisogno di far crescere la consapevolezza che oggi o ci salviamo tutti o nessuno si salva: la #povertà, il degrado, le sofferenze di una zona della terra sono terreno di coltura di problemi che alla fine toccheranno tutto il pianeta”. La pandemia da Covid-19 sta portando ad un aumento della povertà in tutto il mondo, anche in Europa, dove sempre più persone hanno bisogno di assistenza alimentare.
Anche l’Europa nella morsa della povertà
In tutto il mondo, secondo la Banca Mondiale, più di 730 milioni di persone vivono con meno di 1,90 dollari al giorno. E, come sottolinea il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, la pandemia potrebbe spingere quest'anno altri 115 milioni di persone nella povertà". In netto mutamento la situazione in Europa. Nel 2016, poco meno del 16% della popolazione dell'Unione Europea si trovava nella mancanza di risorse finanziarie da destinare all'alloggio, all'abbigliamento, all’alimentazione e al tempo libero. Oggi questo dato è in sensibile aumento in tutti i Paesi membri, tanto che la precarietà sta prendendo il posto della stabilità economica a cui la maggioranza della popolazione era abituata sino all’arrivo del coronavirus. In pratica il Covid sta creando nuovi poveri nel Vecchio Continente e chi era già in difficoltà prima della pandemia vede peggiorare notevolmente la propria situazione. Con la pandemia, l’indigenza colpisce ora categorie che prima erano state risparmiate: lavoratori temporanei, lavoratori occasionali, artigiani e studenti.
Grave ricaduta sui minori
In Europa un bambino su quattro è minacciato dalla povertà, una condizione che porta con sé anche il problema della malnutrizione. Secondo il Programma Alimentare Mondiale (PAM), vincitore quest'anno del Premio Nobel per la Pace, quasi 690 milioni di persone nel mondo sono denutrite. Nel 2018, secondo un rapporto della Corte dei conti europea pubblicato nel 2019, 23 milioni di bambini nell'Unione Europea erano a rischio di povertà o di esclusione sociale.
Allarme della Caritas per l’Italia
Le nuove povertà, con la recessione economica e il coronavirus, aumentano anche in Italia. È quanto emerge dal rapporto di Caritas Italiana, pubblicato oggi, in occasione di questa Giornata mondiale di contrasto alla povertà. In tre mesi, cioè fra marzo e maggio del 2020, si è registrato un forte incremento del numero di persone sostenute a livello diocesano e parrocchiale: complessivamente si parla di circa 450 mila persone. Lo stivale registra poi nel secondo trimestre di quest’anno una marcata flessione del Pil e un calo di 841 mila occupati rispetto al 2019. I dati dei centri di ascolto Caritas evidenziano che l’incidenza dei “nuovi poveri” nel periodo maggio-settembre del 2019 era del 31% mentre nello stesso periodo di quest’anno è arrivata al 45%. In questo tempo inedito, riferisce un comunicato, la rete Caritas sta intervenendo grazie a circa 62 mila volontari. Dal Nord a Sud del Paese, la Caritas ha continuato così a non far mancare la sua prossimità e generosità verso i più poveri e i più vulnerabili. Quello che il Covid-19 ha messo in evidenza è il carattere mutevole della povertà. Il Rapporto Caritas sottolinea che occorrono strumenti di analisi e di intervento adeguati al mutato contesto e che è necessario mettere in relazione i dati sulla povertà (assoluta e relativa) con dati sui percettori delle misure di contrasto; occorre realizzare analisi di lungo periodo per monitorare come cambiano le condizioni di vita delle persone in povertà e se e come su di esse incidano le misure pubbliche; bisognerà concepire le misure nazionali di contrasto alla povertà come un “work in progress”, da revisionare periodicamente; e infine si dovranno intercettare le cause della povertà.
Cambia la povertà, cambia la solidarietà
Come ha detto Papa Francesco il 3 ottobre scorso, c’è da “lottare contro le cause strutturali della povertà, la disuguaglianza, la mancanza di lavoro, della casa, la negazione dei diritti sociali e lavorativi”. Secondo la Banca d’Italia, nei mesi di aprile e maggio, c’è stata una riduzione di reddito per la metà delle famiglie italiane e per il 15% del campione il calo è arrivato a oltre la metà del reddito complessivo. Fin dai primi giorni dell’emergenza sanitaria, Caritas Italiana e le Caritas diocesane hanno comunque continuato a stare accanto agli ultimi e alle persone in difficoltà, spesso in forme nuove e adattate alle necessità contingenti. A favore di tanti piccoli commercianti e lavoratori autonomi le Caritas diocesane, in particolare, hanno erogato sostegni economici specifici; in 136 diocesi sono stati attivati fondi dedicati, utili a sostenere le spese più urgenti (affitto degli immobili, rate del mutuo, utenze, acquisti utili alla ripartenza dell’attività, ecc.) e complessivamente sono state aiutate 2.073 persone.
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