Francesco: la prima missione di un cristiano è la preghiera
Michele Raviart – Città del Vaticano
“Siate coraggiosi nell’annunciare con le parole e con l’esempio il messaggio evangelico, in ogni ambiente”. Con queste parole il Papa si è rivolto ai fedeli di lingua italiana al termine della catechesi dell’udienza generale di oggi. L’occasione è il mese missionario di ottobre che, ricorda Francesco , “rappresenta un pressante invito per i cristiani a sentirsi tutti responsabili nella diffusione del Regno di Dio”.
La preghiera rende fecondo l'impegno per il Vangelo
Il mese missionario di ottobre, ha ribadito Francesco anche ai pellegrini di lingua tedesca, “ci ricorda che nella preghiera il mondo deve essere sempre presente” e che “la prima missione è la preghiera, il nostro rapporto con il Signore, che rende fecondo l’impegno per il Vangelo e la salvezza delle persone umane, specialmente dei poveri”.
La spirtualità profonda di San Giovanni Paolo II
Con i pellegrini polacchi invece il Papa ha ricordato la figura di San Giovanni Paolo II, di cui domani si celebra la memoria liturgica in quello che è anche l’anno giubilare del centenario della nascita. “Egli”, ha detto il Papa, è stato un “uomo di spiritualità profonda, ogni giorno contemplava il Volto luminoso di Dio nella preghiera liturgica e nella meditazione dei Salmi”. San Giovanni Paolo II, ha ribadito Francesco, “esortava anche tutti i cristiani a cominciare le giornate con le lodi al Signore, prima di intraprendere le non sempre facile vie della vita quotidiana”.
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