Francesco prega per le famiglie in lutto e provate dalla pandemia
Emanuela Campanile -Città del Vaticano
Con la dolcezza e la premura del padre, Francesco prega e invita a pregare per tutte le famiglie segnate dal lutto a causa del Covid. Così, al termine della recita dell' Angelus, dopo il saluto a tutti coloro che seguono "la preghiera mariana attraverso i mezzi di comunicazione sociale". Le sue parole sono ulteriore consolazione per chi ha il cuore ferito:
Oggi, specialmente, affido al Signore ogni famiglia, specialmente quelle più provate dalle difficoltà della vita e dalle piaghe dell’incomprensione e della divisione. Il Signore, nato a Betlemme, doni a tutte la serenità e la forza di camminare uniti nella via del bene.
Ma nell’affidamento a Dio, ci sono anche i medici e gli operatori sanitari quotidianamente coinvolti nella lotta al virus. Un impegno immenso e generoso che viene pagato a caro prezzo accanto a famiglie e persone sole:
Penso anche ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario il cui grande impegno in prima linea nel contrasto alla diffusione del virus ha avuto significative ripercussioni sulla vita familiare.
Oltre alla preghiera e all'affidamento, Francesco chiede l’impegno personale per tenere unita la famiglia. Così come già detto prima dell'Angelus, raccomanda tre parole fondamentali "che aiuteranno tanto a vivere l’unità nella famiglia":
“Permesso” – per non essere invadenti, rispettare gli altri – “grazie” – ringraziarci, mutuamente in famiglia – e “scusa” quando noi facciamo una cosa brutta. E questo “scusa” – o quando si litiga – per favore dirlo prima che finisca la giornata: fare la pace prima che finisca la giornata.
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