Ayuso: il Papa e Al-Sistani, quando un incontro vuol dire fratellanza
VATICAN NEWS
La cronaca lo ha descritto attraverso la brevità delle immagini che tanno girando il mondo e la storia dovrà comprenderne le implicazioni con i suoi tempi lunghi. Ma è indubbio che l’incontro di stamattina a Najaf abbia suscitato echi che vanno moltiplicandosi in entrambi gli emisferi, musulmano e cristiano.
Gesti cordiali
Uno dei testimoni dell’incontro tra Papa Francesco e il Grande Ayatollah Al-Sistani è stato il cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, M.C.C.J., presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, che a Vatican News offre uno spaccato che le telecamere non hanno potuto cogliere. L’incontro, spiega il porporato, è stato caratterizzato da atteggiamenti per nulla protocollari – a cominciare dalla durata protrattasi oltre il previsto – con il Grande Ayatollah “che si è alzato per ricevere il Santo Padre e alla fine si è alzato di nuovo” per “accompagnarlo e ancora lo ha richiamato e si sono rincontrati più volte”.
Un mondo di uguglianza
Un chiaro “clima di cortesia, di accoglienza”, sottolinea il cardinale Ayuso, che commenta: “conoscendo Papa Francesco e conoscendo la personalità di Al-Sistani ho potuto ancora una volta constatare quanto sia importante la possibilità di lavorare insieme in uno spirito di fratellanza per creare un mondo migliore”. Un mondo, soggiunge, che attraverso la “cultura dell’inclusione” mostri maggiore “uguaglianza, perché ci sia più benessere, perché ci sia più solidarietà a favore dell’umanità intera”.
Una Giornata storica
E al termine dell' incontro tra Papa Francesco e il Gran Ayatollah Ali Al-Sistani, cui ha preso parte appunto il cardinale Miguel Ayuso, in un tweet arriva l'annuncio del primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhimi che il il 6 marzo diventerà una "Giornata nazionale di tolleranza e coesistenza" .
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