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Covid Regno Unito, 23 marzo preghiera davanti al Santissimo Sacramento

La Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, richiama nella Giornata Nazionale di Riflessione per il Covid-19 indetta dal primo ministro Boris Johnson, ad una preghiera speciale con le chiese aperte affinché questa pandemia abbia fine e il dono dello Spirito Santo di Dio "porti tutti ad una vita nuova e migliore”

Anna Poce - Città del Vaticano 

Il cardinale Vincent Nichols e l'arcivescovo Malcolm McMahon, rispettivamente presidente e vicepresidente della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, in una dichiarazione rilasciata domenica sulla pagina web dell’Episcopato, hanno esortato i fedeli a pregare di fronte al Santissimo Sacramento, il 23 marzo, nella Giornata Nazionale di Riflessione per il Covid-19.

La Giornata, proposta dall'associazione Marie Curie, è stata indetta dal primo ministro Boris Johnson ad un anno dalla prima chiusura nazionale, decisa dal governo per fermare la diffusione della pandemia di coronavirus. "Per tutti coloro che vivono nella fede in Dio, la riflessione e la preghiera vanno sempre di pari passo” hanno affermato i due alti esponenti dell’Episcopato. “La preghiera completa la riflessione” ed “apre la nostra vita al suo vero orizzonte. Senza la preghiera, il mondo è ristretto e siamo più facilmente sommersi dal suo clamore e dalla sua tragedia” hanno spiegato.
La speranza, dunque, dei vertici della Conferenza episcopale è che il 23 marzo tutte le chiese siano aperte, in modo che tutti possano entrarvi “per riflettere e pregare alla presenza del Santissimo Sacramento”.

Chiese aperte per sostenere il Paese

“Sappiamo che questo comporterà uno sforzo in più – hanno precisato -, ma può essere parte del nostro importante contributo in un momento significativo nella vita del nostro Paese”.
Essi hanno chiesto inoltre ai fedeli “di invitare un amico, un vicino o un collega a venire in chiesa” con loro, per riflettere su tutti coloro che sono morti, tutti coloro che hanno sofferto in quest'ultimo anno, tutti coloro che hanno dimostrato “generosità, inventiva, abnegazione e determinazione” in questo periodo così difficile, e per riflettere sulle lezioni da imparare per costruire una società migliore, “più compassionevole, meno segnata dalle disuguaglianze, più sensibile ai bisogni e alle privazioni”.

Silenzio e luce in segno di preghiera e memoria

Il 23 marzo verrà osservato un minuto di silenzio a mezzogiorno e, alle 8 di sera, tutti gli edifici e i punti di riferimento più importanti del Paese verranno illuminati. Non solo, tutta la popolazione contribuirà a creare una "luce della memoria" sulla propria porta di casa, proiettando la luce di telefoni, candele e torce nel cielo notturno. “Possa martedì 23 marzo – hanno concluso il porporato e il presule - essere un grande giorno di preghiera affinché questa pandemia abbia fine e che il dono dello Spirito Santo di Dio ci porti tutti ad una vita nuova e migliore, sia qui che nel mondo a venire”.
 

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16 marzo 2021, 13:44