Francesco: "vergogna" per l'aiuto negato ai 130 migranti morti in mare
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Un grande dolore, il “momento della vergogna”. Papa Francesco ha nel cuore quelle 130 vite spezzate, e nella mente quei volti “che per due giorni interi hanno implorato invano aiuto, un aiuto che non è mai arrivato”. Dopo la preghiera mariana del Regina Caeli, in Piazza San Pietro, ricorda “la tragedia che ancora una volta si è consumata nei giorni scorsi nel Mediterraneo. 130 migranti sono morti in mare. Sono persone. Sono vite umane”.
Preghiamo per chi può aiutare ma si gira da un'altra parte
E chiede che tutti si interroghino “su questa ennesima tragedia”…
È il momento della vergogna. Preghiamo per questi fratelli e sorelle, e per tanti che continuano a morire in questi drammatici viaggi. Anche preghiamo per coloro che possono aiutare ma preferiscono guardare da un’altra parte. Preghiamo in silenzio…
E per le 82 vittime dell'incendio nell'ospedale di Baghdad
Il Papa chiede preghiera anche per le vittime, in Iraq, questa notte, “dell’incendio di un ospedale per i malati di Covid a Baghdad. Fino a questo momento sono 82 morti”. Ed assicura la sua preghiera, esprimendo la sua vicinanza, per la popolazione “delle isole di Sant Vincent e Granadine dove un’eruzione vulcanica sta provocando danni e disagi”.
I 10 martiri beatificati in Guatemala "testimoni di amore"
Francesco ricorda infine che venerdì scorso a Santa Cruz del Quiché, in Guatemala sono stati beatificati José María Gran e nove compagni martiri, tre sacerdoti e sette laici della Congregazione dei Missionari del Sacro Cuore di Gesù, “uccisi tra il 1980 e il 1991, tempo di persecuzione contro la Chiesa Cattolica impegnata nella difesa dei poveri”. Animati dalla fede in Cristo, sottolinea, “sono stati eroici testimoni di giustizia e di amore. Il loro esempio ci renda più generosi e coraggiosi nel vivere il Vangelo”.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui