La preghiera a Maria per sciogliere i nodi che legano l'umanità
Debora Donnini – Città del Vaticano
Nei Giardini Vaticani, davanti all’immagine della Vergine che scioglie i nodi a cui è molto devoto, Papa Francesco eleverà la sua preghiera recitando il Rosario. Una preghiera che sarà espressa in particolare nelle cinque intenzioni che riguardano altrettanti nodi da sciogliere, stretti ormai con forza sull’umanità soprattutto in questo tempo di pandemia. Così nel pomeriggio di lunedì prossimo si chiuderà il mese mariano e quella maratona di preghiera che, iniziata dalla Basilica vaticana, in questo tempo ha unito il mondo attraverso il Rosario recitato ogni giorno con una intenzione specifica da 30 Santuari sparsi nei cinque Continenti. Una preghiera rivolta soprattutto a invocare la fine della pandemia e la ripresa delle attività.
La celebrazione del Rosario inizierà con una processione solenne, guidata dal vescovo di Augsburg, che porterà l’icona in un luogo scenografico dei Giardini Vaticani, divenuti per l’occasione un Santuario all’aperto. Ad accompagnare la processione i bambini che hanno ricevuto la prima Comunione della parrocchia di Santa Maria della Grotticella a Viterbo che, per prima in Italia, ha messo a disposizione i propri locali per la Asl di Viterbo in modo da allestirvi un centro vaccinale; da ragazzi cresimati della parrocchia di San Domenico di Guzmán, da un gruppo scout di Roma, da alcune famiglie e da alcune religiose in rappresentanza dell’intero popolo di Dio. I giovani dell’Associazione SS. Piero e Paolo trasporteranno l’icona della Madonna, a cui faranno da picchetto d’onore le Guardie Svizzere e la Gendarmeria Vaticana. La processione sarà animata dal coro della diocesi di Roma e dal Complesso Bandistico di Arcinazzo Romano. Si avvicenderanno alla preghiera dei giovani dell’Azione Cattolica, alcune famiglie composte da neosposi o in attesa di un bambino e una famiglia di persone sorde dove è nata una vocazione religiosa.
L'icona
L’icona che ritrae questa particolare rappresentazione della Vergine, si trova ad Augsburg, in Germania, e consiste in un dipinto a olio su tela realizzato dal pittore tedesco Johann Georg Melchior Schmidtner intorno al 1700, attualmente ubicato presso la chiesa di St. Peter am Perlach. Il dipinto rappresenta la Madonna intenta a sciogliere i nodi di un nastro bianco teso da due angeli, attorniata da scene bibliche simbolicamente riferite a immagini di speranza, misericordia e di vittoria sul male.
“Copia unica dell’icona originaria conosciuta in tutta la Baviera in occasione di un pellegrinaggio delle diocesi bavaresi ad Augsburg tenutosi nell’anno 2015, giungerà a Roma accompagnata dal vescovo di Augsburg, monsignor Bertram Johannes Meier”, che ne farà dono a Papa Francesco che la destinerà secondo le sue intenzioni, fa sapere il comunicato del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione organizzatore dell’iniziativa della maratona di preghiera. La scelta di questa immagine vuole rappresentare una preghiera particolare perché la Madonna interceda per “sciogliere” le sofferenze che hanno vincolato il mondo in questo tempo di crisi sanitaria, ma anche economica, psicologica e di rapporti sociali. Da sempre il Papa manifesta una forte devozione verso questa immagine, e ne ha diffuso il culto particolarmente in Argentina.
I cinque nodi
Il primo nodo da sciogliere è quello della “relazionalità ferita, della solitudine e dell’indifferenza, divenute in questo tempo più profonde”. Il secondo nodo è dedicato alla disoccupazione, “con una particolare attenzione a quella giovanile, femminile, dei padri di famiglia e di chi sta cercando di difendere i propri dipendenti”. Il terzo è rappresentato “dal dramma della violenza, in particolare quella scaturita in famiglia, in casa tra le mura domestiche, verso le donne oppure deflagrata nelle tensioni sociali generate dall’incertezza della crisi”. Il quarto nodo si riferisce “al progresso umano, che la ricerca scientifica è chiamata a sostenere, mettendo in comune le scoperte perché possano essere accessibili a tutti”, soprattutto ai più deboli e poveri. Il quinto nodo da sciogliere è quello della pastorale, affinché “le Chiese locali, le parrocchie, gli oratori, i centri pastorali e di evangelizzazione possano ritrovare entusiasmo e nuovo slancio in tutta la vita pastorale” e “i giovani possano sposarsi e costruire una famiglia e un futuro”.
La suggestiva celebrazione sarà chiusa dall’ incoronazione dell’immagine della Madonna, con una preziosa corona opera dei gioiellieri Fratelli Savi. Sarà possibile seguirla, oltre che in diretta sui canali ufficiali della Santa Sede, sui network cattolici del mondo, fruibile anche per le persone sorde e ipoudenti attraverso la traduzione nella lingua dei segni italiana LIS. Vi saranno anche alcuni santuari collegati in diretta: Notre Dame de Boulogne a Nanterre in Francia; Madonna di Schoenstatt a Vallendar in Germania; Nostra Signora dei Dolori a Kibeho in Ruanda; Santuario Nazionale Maipú a Santiago in Cile; Nuestra Senora de Os Gozos a Ourense in Spagna; The Shrine of Our Lady of Lourdes at Carfin in Scozia; Basílica Santuario Virgen de los Milagros de Caacupé in Paraguay; Parrocchia Santuario Nostra Signora della Salute a La Spezia.
L'esperienza della maratona di preghiera
La "maratona" del Rosario nel mese di maggio si era aperta con la preghiera del Papa dinanzi all’icona della Madonna del Soccorso nella Basilica di San Pietro, proseguendo appunto in trenta Santuari nel mondo, e si chiude con questa cerimonia. Un'inizitiva accolta con entusiasmo e coinvolgimento, raccontano tante testimonianze. Dalla semplicità del Santuario di Nostra Signora di Lourdes a Nyaunglebin in Myanmar alla solennità di Nuestra Señora de Montserrat in Spagna, fino alla grande partecipazione di popolo dei Santuari in Africa, in India e in Corea: sono solo alcuni esempi significativi del coinvolgimento che ha intessuto. L’iniziativa è stata molto apprezzata per la sua semplicità e al contempo per il profondo senso di comunione con la Chiesa e con Papa Francesco. Seguendo le dirette attraverso i mezzi di comunicazione, è stato possibile per milioni di persone pregare ogni giorno il Rosario, nella maniera in cui ogni cultura e ogni Paese lo esprime naturalmente. Una catena di preghiera, dunque, che ha unito il mondo così ferito, donando speranza.
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