Il grazie del Papa a suor Norma, "angelo" dei migranti al confine tra Usa e Messico
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Per cinque volte dice “grazie”, Papa Francesco in un videomessaggio a suor Norma Pimentel, missionaria di Gesù e direttrice della Catholic Charities nella Rio Grande Valley, il confine tra il Messico e gli Stati Uniti, dove ogni giorno giungono centinaia di migliaia di migranti dall’America latina. E proprio l’accoglienza e l’assistenza di numerosi uomini e donne, neonati, anziani e famiglie separate, in fuga da una realtà di disagio e povertà e in cerca di una vita migliore, sono il fondamento della missione di suor Norma, basata sul principio evangelico dell’“ero straniero e mi avete accolto”.
"Grazie per la tua squadra"
Il Pontefice ha voluto ringraziare personalmente la religiosa per quest’opera di fede e umanitaria con un messaggio video in risposta ad una lettera che suor Pimentel gli aveva inviato lo scorso 3 maggio. “Grazie per quello che lei e tutta la sua squadra state facendo”, dice il Pontefice, nel filmato in spagnolo.
I migranti vanno accolti, protetti, accompagnati, integrati
Francesco ribadisce i quattro verbi sui quali dovrebbe articolarsi la risposta comune alla emergenza migratoria: “Accogliere, proteggere, accompagnare e integrare”. “I migranti devono essere accolti, cioè devono essere protetti, devono essere accompagnati e devono essere integrati”, rimarca il Papa. E torna a dire “grazie” a suor Norma Pimentel e alla sua équipe “per quello che fate con tutti quei migranti che vengono a chiedere aiuto per vivere con maggiore dignità”.
In prima linea nella Rio Grande Valley
Suor Pimentel è un volto noto negli Stati Uniti, conosciuta come l'"angelo" dei migranti. Con i sandali ai piedi, i capelli corti bianchi, l’abito da missionaria, sui social – dove è molto attiva – la si vede alle prese con bambini e donne incinte, oppure in dialogo con vescovi, magistrati e giudici federali. Da tre decenni è in prima linea per sostenere i rifugiati lungo quella striscia di terra che separa il Texas dal Messico, in cui tanti hanno trovato la morte negli anni, come testimonia l’immagine – così drammatica da rimanere incisa nella memoria collettiva – del papà annegato nel fiume con la figlioletta nel giugno 2019.
Pasti caldi e vestiti puliti per chi è in viaggio
Dal 2015 suor Norma è direttrice esecutiva del Catholic Charities of the Rio Grande Valley, organizzazione partner di Caritas Internationalis, aperta presso la Chiesa Cattolica del Sacro Cuore. Tra quelle quattro mura – riferisce il sito ufficiale -, finora sono state accolte oltre 23mila persone vulnerabili. La suora dirige gli sforzi per fornire 24 ore su 24 riparo e rifugio, per offrire un pasto caldo anche a 300 persone contemporaneamente o la possibilità di farsi una doccia e cambiarsi con abiti puliti. Nel centro vengono distribuite inoltre medicine e altri servizi di consulenza o di assistenza d’emergenza a tutti coloro che poi vogliono proseguire il loro viaggio. A volte, a questa gente basta solo ricevere un po’ di conforto.
La gioia di vedere le famiglie riunite
Conforto che suor Norma cerca di non fare mai mancare, anche quando le forze sembrano venir meno. Ogni giorno, raccontava la religiosa in un’intervista con Vatican News, arrivano autobus carichi di migranti. Il più delle volte si tratta di famiglie separate al confine che i volontari cercano di riunire, andando a ricercare numeri, contatti, documenti. “È un’esperienza incredibile poter essere presente con queste famiglie che hanno sofferto così tanto, hanno sperimentato la perdita dei loro figli, non sapendo se li avrebbero mai rivisti, e i bambini che piangono e poi, tutto ad un tratto di nuovo insieme e sperimentare con loro quel momento di gioia e grazia che Dio li ha riuniti. Che noi siamo parte di questo è magnifico!”, diceva Pimentel nell’intervista.
Tra le persone più influenti del 2020 secondo il Time
Il lavoro compiuto dalla suora è stato al centro anche di un cortometraggio, dal tiolo “Oh Mercy”, dedicato alla crisi migratoria e girato nel campo profughi messicano di Matamoros, dove suor Norma presta servizio. Per il suo impegno la rivista Time lo scorso anno l’ha inserita nella lista delle cento persone più influenti del 2020.
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