Il Papa: l'amicizia sociale allontana i populismi e costruisce la convivenza
Michele Raviart – Città del Vaticano
“Preghiamo affinché, nelle situazioni sociali, economiche e politiche conflittuali, siamo coraggiosi e appassionati artefici del dialogo e dell'amicizia, uomini e donne che tendono sempre la mano, e perché non ci sia più spazio per l’inimicizia e la guerra”. Con queste parole Papa Francesco annuncia le intenzioni di preghiera di luglio, dedicate alla ricerca dell’amicizia sociale.
Ritrovarsi con chi vive nelle periferie
Nel "Video del Papa" diffuso dalla Rete mondiale di Preghiera del Papa Francesco parte dall’assunto biblico secondo cui “chi trova un amico trova un tesoro” per proporre infatti a tutti “di andare oltre i gruppi di amici e di costruire l’amicizia sociale tanto necessaria per la buona convivenza”. Un andare oltre che vuol dire da una parte ritrovarsi con i più poveri e vulnerabili, “quelli che vivono nelle periferie”, dall’altro allontanarsi “dai populismi che sfruttano l’angoscia del popolo senza dare soluzioni, proponendo una mistica che non risolve nulla”.
Fuggire dall'inimicizia sociale
L’obiettivo - spiega - è quello di “fuggire dall’inimicizia sociale, che distrugge soltanto, e uscire dalla ‘polarizzazione’:
E questo non è sempre facile, soprattutto oggi, quando una parte della politica, della società e dei media si impegna a cerare nemici per poi sconfiggerli in un gioco di potere.
Il dialogo, infatti, “è il cammino per guardare la realtà in modo nuovo, per vivere con passione le sfide nella costruzione del bene comune”.
Chi ci sta accanto non può essere una minaccia
I conflitti e la violenza all’interno delle società sono più presenti che mai, si legge nel comunicato che accompagna il messaggio del Papa che spesso ha ricordato con preoccupazione “come la polarizzazione e l’inimicizia fossero un ‘virus’ che invadeva il nostro modo di pensare, di sentire e di agire”. “Vediamo”, disse Francesco al Concistoro ordinario pubblico del 2016, “come rapidamente chi sta accanto a noi non solo possiede lo status di sconosciuto o di immigrante o di rifugiato, ma diventa una minaccia, acquista lo status di nemico”. “Dialogo e amicizia sociale”, poi, è uno dei capitoli dell’enciclica Fratelli Tutti, in cui si ribadisce come “l’autentico dialogo sociale presuppone la capacità di rispettare il punto di vista dell’altro, accettando la possibilità che contenga della convinzioni o degli interessi legittimi”.
Padre Fornos: dipende tutto da noi
“Il dialogo, quello autentico, non i monologhi paralleli”, sottolinea invece padre Frédéric Fornos, direttore della Rete mondiale di Preghiera del Papa – deve essere il nostro primo strumento di risoluzione dei conflitti sociali, economici e politici”. “Tutti gli studi accademici internazionali”, ricorda, “mostrano che la polarizzazione è aumentata molto negli ultimi anni, anche nelle democrazie più solide. Per questo la richiesta di Francesco di essere artefici di amicizia e di riconciliazione è ancora più urgente nel mondo di oggi, in cui – come ha ricordato Benedetto XVI nella sua lettera enciclica Caritas in veritate – la società sempre più globalizzata ci rende più vicini, ma non più fratelli. Dipende tutto da noi, e per questo bisogna pregare per questa intenzione. Chiediamo a Gesù di aiutarci in questo cammino: è Lui la via per la vera amicizia sociale”. Il “Video del Papa” con le intenzioni di preghiera per ogni mese, lo ricordiamo, nasce nel 2016 ed è tradotto in 23 lingue per 114 Paesi, oltre 156 milioni di visualizzazioni nel mondo
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