Al Gemelli la preghiera degli ultimi di Roma per il Papa: qui per dirgli "grazie"
Alessandro Di Bussolo – Policlinico Gemelli di Roma
Jorge stasera festeggerà i suoi 63 anni con gli altri ospiti di Palazzo Migliori, la casa donata da Papa Francesco ai senzatetto di Roma, a due passi dal Vaticano. Ma nel pomeriggio questo sessantenne peruviano da tanti anni in Italia, è voluto venire al Policlinico Gemelli con una ventina di senzatetto come lui per pregare per la salute di Papa Francesco e dirgli “grazie” per tutto quello che fa per gli ultimi di Roma e del mondo. Porta un cartello bianco con i bordi arancioni e la frase “Papa Francesco, ti siamo vicini”. Se potesse salire nella sua stanza al decimo piano, direbbe al Papa “che il Signore lo benedica e gli dia ancora tanti anni di salute”.
Jorge, oggi 63 anni: “Gli auguro di migliorare molto presto”
Jorge sei anni fa ha scoperto di avere il diabete, ma grazie alla Comunità di sant’Egidio che lo aveva accolto, ha potuto curarsi e ora fa visite di controllo all’Idi. “Auguro al Papa che tutto vada meglio molto presto” ci dice, dopo aver recitato il Padre Nostro e cantato dalla collinetta presidiata dalle televisioni per la vista sulla finestra dalla quale domenica Francesco si affaccerà per l’Angelus. A guidare la preghiera don Francesco Tedeschi, viceparroco di Santa Maria in Trastevere, sede storica della Comunità.
La sant’Egidio: “Siamo qui perché ce lo hanno chiesto i poveri”
“Siamo qui perché ce lo hanno chiesto i poveri – ci dice Carlo Santoro, direttore del centro di accoglienza di Palazzo Migliori – che sono molto grati al Papa per tutte le strutture vaticane che ha aperto, come quella che coordino io, per dare loro un posto letto, ma anche per tutto quello che fa, come donare i vaccini per chi vive nel bisogno, nel momento in cui nessuno voleva vaccinare i poveri. In tutti questi anni Francesco è stato vicino ad ognuno di loro e ogni giorno invita tutti ad essere amici dei poveri”.
I fiori di Maria per Papa Francesco
Sceso dalla collinetta, il piccolo gruppo di senzatetto e animatori della Sant’Egidio raggiunge il piazzale d’ingresso al Policlinico e recita un altro Padre Nostro ai piedi della statua di san Giovanni Paolo II, che ha ribattezzato questo ospedale, dove è stato più volte ricoverato, il “Vaticano terzo”. Quindi la signora Maria, anche lei ospite di Palazzo Migliori, guida una piccola “processione” fino all’atrio del Gemelli e consegna un mazzo di fiori ad uno dei gendarmi vaticani in servizio di sicurezza al decimo piano.
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