Il Papa: grazie per la vicinanza, preghiamo per i malati
"Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini con la preghiera e l’affetto nei giorni di ricovero in ospedale. Non dimentichiamoci di pregare per i malati e per chi li assiste". E' il tweet di Papa Francesco sul suo account @Pontifex dopo il suo rientro in Vaticano a 10 giorni dall'intervento effettuato al Policlinico Gemelli.
Intanto giungono da ogni latitudine testimonianze di affetto nei confronti del Pontefice. Al «caro amico in Cristo» si è rivolto il 9 luglio scorso l’arcivescovo ortodosso di Cipro, Chrysostomos II, che appena informato «dell’intervento chirurgico cui è stata sottoposta la sua stimatissima Santità» ha voluto esprimere «sincera empatia» auspicando «con tutto il cuore una rapida convalescenza, per il prosieguo senza ostacoli del suo importante e prezioso operato».
«In nome di Allah, il compassionevole, il misericordioso», anche il Grande imam di Al-Azhar, lo sceicco Ahmad al-Tayeeb, aveva voluto rivolgersi «al caro fratello Papa Francesco», il 6 luglio. Confidava di aver appreso dal giudice Mohamed Abdelsalam, suo ex consigliere e ora segretario generale dell’Alto comitato per la Fratellanza umana (Hchf) — istituito per l’applicazione dell’omonimo Documento firmato ad Abu Dhabi proprio dal vescovo di Roma e dal leader della prestigiosa istituzione accademica sunnita del Cairo — «che lei sta bene, è ora in fase di recupero e la sua salute sta migliorando giorno dopo giorno». Assicurando di «pregare sempre» per il Pontefice, «che possa godere di ottima salute e tante benedizioni», lo sceicco invocava Dio affinché protegga il «caro fratello, per proseguire il suo sincero lavoro per l’umanità».
Tra i capi di Stato, un telegramma è stato inviato dal re dei belgi Filippo, che scrive: «nell’apprendere la notizia» dell’intervento «la regina si unisce a me nell’indirizzare i nostri auguri più calorosi per un pronto ristabilimento». Con la speranza «di cuore» che il Papa possa «rapidamente, dopo una breve convalescenza, proseguire» la sua «alta missione». Da parte sua il presidente della Repubblica della Costa d’Avorio, Alassane Ouattara, «a nome del governo e del popolo» della nazione africana ha pregato a «Dio onnipotente e misericordioso» di assistere il Pontefice «in questa prova», manifestando solidarietà nei suoi confronti. Dalla capitale Praia, l’8 luglio, era stato il presidente della Repubblica di Capo Verde, Jorge Carlos de Almeida Fonseca, a dirsi lieto per la «positiva convalescenza post-operatoria», augurando un «rapido e completo recupero».
Anche il governo di Antigua e Barbuda, attraverso il ministero degli Affari esteri, Immigrazione e Commercio, ha fatto pervenire alla nunziatura apostolica un messaggio a firma dell’ambasciatore presso la Santa Sede, sir David Shoul. Il diplomatico caraibico compiacendosi per la riuscita dell’intervento e le buone condizioni generali del Pontefice assicura preghiere a Dio affinché gli «garantisca grazia e benevolenza» per «ritornare con successo» al suo ministero, e formula auspici di «buona salute». Da ultimo porta la data di ieri, martedì 13, il messaggio della Conferenza episcopale del Venezuela, a conclusione dei lavori della 66.ma assemblea. I presuli del Paese latino-americano rinnovano la loro comunione con il successore di Pietro, ricordando che nei giorni trascorsi insieme nella riflessione e nel discernimento ecclesiale hanno pregato con una speciale intenzione per il Papa del loro stesso continente.
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