Il Papa ai vescovi delle aree interne d'Italia: carità e speranza vi sostengano
Gabriella Ceraso e Isabella Piro - Città del Vaticano
Affrontare con "audacia" i problemi del territorio, essere presenza consolante dove maggiore è il disagio e testimoniare, con particolare attenzione a chi è in difficoltà, "l'amore sperimentato nell'incontro con Gesù". Così Francesco nella Lettera di saluto e di vicinanza che fa giungere all'incontro dei vescovi delle Aree interne, apertosi oggi a Benevento presso il Centro “La Pace”.
Obiettivo dei presuli, nella due giorni di lavori, è quello di elaborare un piano di rilancio pastorale dei territori italiani che sempre più si trovano a fare i conti con l'emarginazione, lo spopolamento e la crisi economica. Vi partecipano più di venti vescovi provenienti dalle Diocesi di Piemonte, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria.
Le parrocchie diventino palestre di vita cristiana
Premura del Papa in questo momento di ritrovo "in comunione e fraternità", è incoraggiare i vescovi. "Non lasciatevi paralizzare dalle difficoltà", dall' "individualismo e dall'indifferenza" che segnano - scrive - il nostro tempo. Occorre rispondere da cristiani con la "carità" e "mettendosi in moto": no alla "rassegnata costatazione della povertà valoriale di oggi" quindi o al "nostalgico rimpianto del passato". E' necessario secondo Francesco, trasformare parrocchie e realtà ecclesiali in "palestre di vita cristiana, scuole di servizio al prossimo" e lo sguardo per fare questo è caratterizzato da "umiltà" e "tenerezza".
Dunque in conclusione, il rinnovato apprezzamento espresso dal Papa per questa iniziativa importante perchè nel confronto possono essere individuati "atteggiamenti e progetti utili alla popolazione".
I primi interventi: dialogo, sinodalità, interconnessione
Nella prima giornata di lavori si registrano gli interventi del segretario generale della Conferenza episcopale italiana e dell'arcivescovo di Benevento. Le Aree interne dell’Italia sono “una ricchezza assoluta, se ben valorizzate e restituite alla loro dignità” e possono “diventare il polmone del Paese”, ha detto monsignor Stefano Russo, segretario generale dei vescovi italiani. In primo luogo, il presule ha ricordato l’impegno di lunga data delle comunità cristiane in questi territori che affrontano “marginalizzazione e spopolamento” e per i quali esse rappresentano “uno dei pochi punti di riferimento, talvolta l’unico, anche a livello sociale”. Questo perché, ha spiegato, le comunità cristiane sanno radicarsi nei territori, coniugare sempre “dimensione locale e apertura universale” e, soprattutto, “sanno farsi carico dello sforzo di superare il fatalismo e la rassegnazione e di declinare l’annuncio del Vangelo in modi sempre più adeguati alla concretezza delle realtà in cui sono inserite”.Dialogo, interconnessione, sinodalità sono stati, dunque, i principî richiamati dal segretario generale della Cei per invitare ad “una solidarietà profonda”, “circolare, non unidirezionale” in modo da “far fruttificare i doni dello Spirito”. Sulla stessa linea si è posto l’Arcivescovo di Benevento, monsignor Felice Accrocca, il quale ha ribadito che “le Aree interne hanno bisogno sì di sostegni economici, ma prima ancora di una seria progettualità a medio e lungo termine, e cioè anzitutto d’intelligenza politica”. Di qui, il suggerimento a modificare il criterio del numero della popolazione come “l’unico in base al quale assegnare le risorse” e di inserire anche il riferimento alla porzione e alla tipologia di territorio a cui quella determinata popolazione deve provvedere”.
Ultimo aggiornamento 30.08.21 ore 14.38
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