Non più lacrime: la preghiera del Papa per l'amato Myanmar
Fausta Speranza - Città del Vaticano
"Desidero nuovamente implorare da Dio il dono della pace per l’amata terra del Myanmar": al termine della recita dell'Angelus, Papa Francesco ha espresso così la sua preghiera per il Paese asiatico da cui giungono notizie di soprusi e violenze. L'auspicio è che "le mani di quanti la abitano non debbano più asciugare lacrime di dolore e di morte, ma possano stringersi per superare le difficoltà e lavorare insieme per l’avvento della pace".
Non c'è pace in Myanmar
A otto mesi dal colpo di Stato messo in atto dalla giunta militare il 1° febbraio scorso, dal Myanmar arrivano notizie di una brutale repressione del regime militare al potere che spara sui manifestanti scesi in piazza in questi mesi a protestare contro la svolta antidemocratica ed usa artiglieria pesante ed elicotteri contro villaggi. Esponenti di un "governo ombra" di unità nazionale (Nug), hanno dichiarato il mese scorso una "guerra difensiva popolare" contro la giunta golpista, chiedendo a tutti i gruppi armati del Paese e a tutti i birmani pro-democrazia, grazie all’avvio di un vera e propria campagna di addestramento, di unirsi alle loro forze di difesa del popolo (Pdf) create a maggio.
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