Il Papa: i giovani si sentano parte vivente della Chiesa
Marco Guerra – Città del Vaticano
Sono di due dicianovenni Lucrezia e Stefano, i sorrisi che fanno "ala" a quello di Francesco all'Angelus che chiude la mattina di celebrazioni in Basilica e in Piazza San Pietro. I due ragazzi si affacciano assieme al Papa alla finestra del Palazzo apostolico nella Giornata mondiale della gioventù che coinvolge tutte le diocesi del mondo e che per la prima volta si celebra in concomitanza della Solennità di Cristo Re (Ascolta il servizio con la voce del Papa).
Il Papa ringrazia i giovani
Nel dopo Angelus, Francesco presenta i due ragazzi venuti in rappresentanza dei giovani della diocesi di Roma:
Accanto a me ci sono due giovani di Roma che rappresentano tutta la gioventù di Roma. Saluto di cuore i ragazzi e le ragazze della nostra Diocesi, e auspico che tutti i giovani del mondo si sentano parte viva della Chiesa, protagonisti della sua missione. Grazie di essere venuti! E non dimenticate che regnare è servire. Come era questo? Regnare è servire. Tutti insieme: regnare è servire. Come ci insegna il nostro Re.
Il Papa si interrompe un istante e chiede i due giovani di rivolgere un saluto alla piazza, e Stefano, sollecitato a condividere un pensiero, si accosta al microfono e afferma che “credere in Gesù e bellissimo”.
Gli appelli
I due ragazzi restano accanto a Francesco, che passa agli appelli che sandiscono anche questo post-Angelus. Chiede alle Nazioni Unite che "si giunga a un maggiore controllo sul commercio delle armi" e poi ricorda i pescatori e la pastorale a loro dedicata ed esprime solidarietà alle vittime della strada.
Ricorre oggi anche la Giornata mondiale della pesca. Saluto tutti i pescatori e prego per quanti vivono condizioni difficili e a volte, purtroppo, di lavoro forzato. Incoraggio i cappellani e i volontari della Stella Maris a proseguire nel servizio pastorale a queste persone e alle loro famiglie. E in questo giorno ricordiamo anche tutte le vittime della strada: preghiamo per loro e impegniamoci a prevenire gli incidenti.
Il martirio fecondo di beato Macha
Infine il pensiero conclusivo è per Giovanni Francesco Macha, il sacerdote martire beatificato ieri in Polonia:
Ieri a Katowice, in Polonia, è stato beatificato il sacerdote Giovanni Francesco Macha, ucciso in odio alla fede nel 1942, nel contesto della persecuzione del regime nazista contro la Chiesa. Nell’oscurità della prigionia, egli trovò in Dio la forza e la mitezza per affrontare quel calvario. Il suo martirio sia seme fecondo di speranza e di pace. Un applauso al nuovo beato.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui