America Latina, Francesco: straripate di amore creativo
Alessandro De Carolis – Città del Vaticano
“Ascoltare” la voce del popolo fino a cogliere quella di Dio e “straripare” di creatività missionaria. Due parole che valgono il lavoro di un’intera Chiesa continentale, per un incontro come mai l’America Latina aveva celebrato. Perché la prima Assemblea ecclesiale che comprende i Caraibi e i Paesi latinoamericani è figlia del percorso sinodale avviato recentemente dal Papa ed è Francesco stesso a farsi vicino con un messaggio agli oltre mille partecipanti che, sia in presenza a Città del Messico sia on line, si apprestano a vivere da oggi a domenica prossima. Dalle tre parole chiave che accompagneranno fino al 2023 la preparazione del Sinodo – comunione, partecipazione e missione – il Papa fa discendere una riflessione che ne mette a fuoco altre due.
Ascoltare, i dimenticati soprattutto
Ad Aparecida, nel 2007, dove anche il futuro Papa era presente, protagonisti erano stati i vescovi latinoamericani. Allora, ricorda Francesco, fummo chiamati “ad essere discepoli missionari” e a “incoraggiare la speranza”, immaginando “all'orizzonte il Giubileo di Guadalupe nel 2031 e il Giubileo della Redenzione nel 2033”. Prima di quegli approdi ancora lontani, si profila invece un Sinodo che intende cambiare certi assetti, dando spazi e peso nuovi alla voce di tutti i battezzati e non solo, diversamente da una conferenza di soli vescovi. L’Assemblea ecclesiale di Città del Messico ne è un primo grande riflesso e dunque il Papa invita a fondare i lavori della prossima settimana anzitutto sul dinamismo dell’“ascolto” che comprende anche, dice, “dialogo e discernimento”. In un'assemblea, sostiene Francesco, “lo scambio facilita ‘l'ascolto’ della voce di Dio fino ad ascoltare con Lui il grido del popolo, e l'ascolto del popolo fino a respirare in esso la volontà a cui Dio ci chiama”, specie quando il grido viene dai dimenticati.
Missionari senza paura
La seconda parola che Francesco mette in rilievo è desborde, "straripamento". Dopo e oltre la preghiera e il dialogo che richiede il “discernimento comunitario”, c’è la necessità – afferma il Papa – “di trovare modi per superare le differenze in modo che non diventino divisive e polarizzanti”. Chiedo al Signore, è la preghiera del Papa, “che la vostra Assemblea sia espressione dello ‘straripamento’ dell'amore creativo del suo Spirito, che ci spinge ad andare incontro agli altri senza paura, e che incoraggia la Chiesa a diventare sempre più evangelizzatrice e missionaria attraverso un processo di conversione pastorale”.
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