Il Papa all’Unesco: il Vangelo è il messaggio più umanizzante della storia
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
“Tanti auguri”, Papa Francesco si rivolge con un videomessaggio all’Unesco che raggiunge il traguardo di 75 anni di vita. Esprime le sue felicitazioni di cuore e ricorda il “rapporto privilegiato” con la Chiesa. “La Chiesa – sottolinea il Papa - è al servizio del Vangelo, e il Vangelo è il messaggio più umanizzante che la storia conosca”.
Messaggio di vita, di libertà, di speranza, che ha ispirato in ogni epoca e in ogni luogo innumerevoli iniziative educative e ha animato la crescita scientifica e culturale della famiglia umana.
Proprio alla luce del messaggio del Vangelo, le linee di azione con l’Unesco sono affini.
Per questo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura è un interlocutore privilegiato della Santa Sede nel comune servizio alla pace e alla solidarietà dei popoli, allo sviluppo integrale della persona umana e alla tutela del patrimonio culturale dell’umanità.
L’Unesco lavori per una "cultura dell'incontro"
Alla cerimonia per il 75.mo anniversario dell’Unesco, trasmessa in streaming e in diretta sui social dell’agenzia, hanno partecipato più di 20 capi di Stato. E da Parigi anche il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin da Parigi ha letto un messaggio di Papa Francesco, indirizzato al Direttore generale Audrey Azoulay, in cui si è ribadito l'auspicio che il lavoro svolto dall'Unesco di avvicinamento tra culture in nome dell'educazione e dello sviluppo, a cui la Chiesa cattolica si associa, permetta di costruire un vera "cultura dell'avvicinamento". "Costruire ponti tra gli uomini attraverso l’educazione e la cultura si può fare solo tenendo conto della persona umana nella sua integrità". Sia dunque - è l'incoraggiamento del Papa - lo "sviluppo umano integrale di ogni persona, anche nella sua fondamentale dimensione spirituale", centrale nel lavoro e nei progetti dell'Organizzaione dell'Onu .
Parolin all'Unesco: la dignità umana al centro dello sviluppo
Sulla stessa linea anche l’intervento del cardinale Segretario di Stato, alla 41ma sessione della Conferenza generale dell’Unesco. “Solo attraverso la pace si può prevedere un futuro più prospero per tutti” ha detto il cardinale Parolin che ha toccato diversi punti, sfide per un progetto di fratellanza nuovo alla luce del difficile periodo che l’umanità attraversa.
Ripartire da un'educazione inclusiva e di qualità per rispondere ai bisogni delle nuove generazioni dopo la ampia pausa legata alla pandemia. Questo il primo tema affrontato dal porporato, che ha preannunciato il contributo della Santa Sede anche con la ratifica della Convenzione globale sul riconoscimento delle qualifiche relative all'istruzione superiore. Un’educazione inclusiva non può – ha ribadito – limitarsi alle conoscenza tecniche ma si estende agli aspetti emotivi e etici, e deve tener conto di quello che il Papa definisce "nuovo approccio ecologico” che trasforma il nostro modo di vivere nel mondo, il nostro rapporto con le risorse della terra e, in generale, il nostro modo di vedere l'uomo e la vita. Infatti solo un'ecologia umana integrale, che coinvolge tutta la persona, diventa capace di ascoltare il grido dei poveri e di essere il lievito di una nuova società. Da qui l’altro passaggio cioè che affermare una visione integrale della vita e del mondo significa ammettere che "non c'è ecologia senza un'adeguata antropologia". Questa è la sfida che si impone oggi di fronte all'evoluzione delle capacità tecniche: grandi sviluppi ai quali però non si può consegnare la decisione sul valore della vita. Per la Santa Sede, ha ribadito il Segretario di Stato, resta valido il principio che non tutto ciò che è tecnicamente possibile o fattibile è eticamente accettabile. Da qui il tema del rapporto con lo sviluppo dell’Intelligenza artificiale e con la cosiddetta “Open Science” nell’ottica del servizio a tutti, dell’attenzione ad evitare diseguaglianze e del rispetto della dignità umana. L’ultima sottolineatura del cardinale è andata al patrimonio della fede per dire che la scienza e la tecnologia non sono sufficienti per dare tutte le risposte, la dimensione trascendente della vita va considerata per coltivare insieme il sogno di un umanesimo della solidarietà.
La nascita dell'Unesco
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura, che ha sede a Parigi, nasce il 16 novembre del 1945, con l’intento di favorire la pace e la comprensione interculturale tra gli Stati attraverso l’educazione, la scienza e la cultura, ma solo un anno dopo, il 4 novembre 1946, venne formalmente istituita con la ratifica di ulteriori 20 Paesi oltre ai primi firmatari. L’Unesco nella sua missione ha anche quella di proteggere e salvaguardare i siti del mondo ritenuti eccezionali per valore e bellezza culturale o naturale.
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