Università Cattolica: dall’abbraccio con Giovanni XXIII a quello con Francesco
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Si preannuncia una giornata speciale quella odierna per l’Università Cattolica del Sacro Cuore. La celebrazione eucaristica, presieduta da Papa Francesco nella sede di Roma, si salda con un altro 5 novembre, quello del 1961, l’anno dell’istituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia. L’inaugurazione di questa sede è il compimento di un sogno. Il fondatore dell’Università Cattolica, padre Agostino Gemelli, aveva espresso l'auspicio fin dal sorgere dell’Ateneo di realizzare una Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Giovanni XXIII: si realizza il progetto di padre Agostino Gemelli
Seguendo il proposito di padre Gemelli, la Facoltà di Medicina e Chirurgia viene inaugurata da Papa Giovanni XXIII il 5 novembre del 1961. Il Pontefice è accolto all’ingresso dal rettore dell’Università, Francesco Vito, e dall’allora arcivescovo di Milano, cardinale Giovanni Battista Montini, salito poi al soglio di Pietro nel 1963 con il nome di Paolo VI.
“Ci è stato graditissimo - ha sottolineato Papa Giovanni XXIII in quell’occasione - l’invito a varcare per primi la soglia della sede romana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Con animo commosso, nel richiamar alla mente le memorie del tempo passato, in intima unione di spirito con i nostri predecessori Pio XI e Pio XII, che mostrarono tanta predilezione per il grande ateneo dei cattolici italiani, abbiamo compiuto un atto simbolico: abbiamo aperto l’ingresso, abbiamo attraversato il vestibolo”. “Siamo ben grati a Dio - ha aggiunto Papa Roncalli - che Ci ha oggi concesso di inaugurare la sede della Facoltà di Medicina, eretta a Roma, a Monte Mario, propaggine della gloriosa Università Cattolica di Milano. Di questa noi vedemmo con gioia gli inizi, con gioia più grande ne salutammo i progressi”. “Quanti anni - ha osservato ancora - sono trascorsi! È giunto infine pienamente ad effetto, con magnifico e munifico ardimento il progetto che Agostino Gemelli aveva perseguito nel suo animo con tenace volere”.
Paolo VI a medici e studenti: vi illumini la fede
Il primo marzo del 1969 Papa Paolo VI esprime questo auspicio incontrando i delegati diocesani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore:
L’università possa continuare ad attendere alla sua specifica, inconfondibile, necessaria missione, secondo la chiara e, diremmo, ormai classica definizione che ne ha dato il Concilio Ecumenico Vaticano II: la missione, cioè, di effettuare una presenza, per così dire, pubblica, costante ed universale del pensiero cristiano in tutto lo sforzo dedicato a promuovere la cultura superiore e di formare i suoi studenti in modo che essi diventino uomini veramente insigni per sapere, pronti a svolgere compiti impegnativi nella società e a testimoniare la loro fede di fronte al mondo”. Ai collaboratori laici dell’Università Cattolica, Papa Montini rivolge queste parole: “L’opera, che voi prestate è tanto più meritoria davanti a Dio, quanto meno è appariscente, o stimata, o prodiga di soddisfazioni materiali. Ma è tanto più grande e alta e necessaria, quanto più si nutre, nelle sue radici segrete, della fede che ha vinto il mondo".
Giovanni Paolo II: servono formatori e maestri di vita
Papa Giovanni Paolo II incontra in più occasioni la famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di padre Agostino Gemelli, nato il 18 gennaio del 1878, Papa Wojtyła ricorda che l’Università Cattolica è un “vero ed efficace focolaio di cultura cattolica”. "La fede cristiana - afferma l'8 dicembre del 1978 - abilita noi credenti a interpretare, meglio di qualsiasi altro, le istanze più profonde dell’essere umano".
Questa è, dunque, la testimonianza che la comunità cristiana e lo stesso mondo della cultura attendono da voi, docenti ed alunni dell’Università, cui diede inizio la fede intrepida di Padre Gemelli: mostrare coi fatti che l’intelligenza non solo non è menomata, ma ch’essa è anzi stimolata e fortificata da quella sorgente incomparabile di comprensione della realtà umana, che è la Parola di Dio; mostrare coi fatti che intorno a questa Parola è possibile costruire una comunità di uomini e di donne (l’“universitas personarum” delle origini) che conducono avanti la loro ricerca nei diversi campi settoriali, senza perdere il contatto con i punti di riferimento essenziali di una visione cristiana della vita; una comunità di uomini e di donne che cercano risposte particolari a problemi particolari, ma che sono sostenuti dalla gioiosa consapevolezza di possedere insieme la risposta ultima ai problemi ultimi.
Il 9 novembre del 2000 Giovanni Paolo II inaugura l’anno accademico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Il Pontefice rivolgendosi a docenti e alunni sottolinea che la vita accademica deve sempre saper coniugare “l'impegno dell'intelligenza con quello di un'autentica esperienza cristiana".
L'Università è destinata non solo a far crescere la conoscenza, ma anche a formare le persone. Questo compito educativo non può essere mai sottovalutato. Del resto, la stessa trasmissione della verità ha tutto da guadagnare da un clima di rapporti umani improntato a valori di sincerità, amicizia, gratuità, rispetto reciproco. Sono convinto che, se i docenti ambiscono ad essere veri "formatori", debbono esserlo non solo come maestri di dottrina, ma anche come "maestri di vita". Per tutto questo avete alle spalle una tradizione ricchissima di testimoni da imitare.
Benedetto XVI: servire l’uomo è fare la verità
Il 21 maggio del 2011 Benedetto XVI incontra nell’Aula Paolo VI dirigenti, docenti e studenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. “Il sapere della fede - afferma - illumina la ricerca dell’uomo, la interpreta umanizzandola, la integra in progetti di bene, strappandola alla tentazione del pensiero calcolatore".
L’orizzonte che anima il lavoro universitario può e deve essere la passione autentica per l’uomo. Solo nel servizio all’uomo la scienza si svolge come vera coltivazione e custodia dell’universo. E servire l’uomo è fare la verità nella carità, è amare la vita, rispettarla sempre, a cominciare dalle situazioni in cui essa è più fragile e indifesa. È questo un nostro compito, specialmente nei tempi di crisi: la storia della cultura mostra come la dignità dell’uomo sia stata riconosciuta veramente nella sua integralità alla luce della fede cristiana. L’Università Cattolica è chiamata ad essere luogo in cui prende forma di eccellenza quell’apertura al sapere, quella passione per la verità, quell’interesse per la storia dell’uomo che caratterizzano l’autentica spiritualità cristiana.
Francesco ai malati: il bene prezioso della vita è il Vangelo
Nel 2014 era stata programmata una visita di Papa Francesco al Policlinico "Agostino Gemelli" e alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Ma è stata annullata all’ultimo momento per un’improvvisa indisposizione del Pontefice. In un videomessaggio il Papa rivolge queste parole agli ammalati:
Penso proprio a voi malati, accuditi con amore e professionalità dal personale medico e paramedico del Gemelli: coltivate nella preghiera il gusto delle cose di Dio, siate testimoni che solo in Dio è la vostra forza. Voi malati, che sperimentate la fragilità del corpo, potete testimoniare con forza alle persone che vi stanno accanto, come il bene prezioso della vita è il Vangelo, l’amore misericordioso del Padre e non i soldi o il potere. Infatti anche quando una persona è, nelle logiche mondane, importante, non può aggiungere un solo giorno alla propria vita.
Papa Francesco conclude il proprio videomessaggio, diffuso domenica 13 luglio del 2014, con l'affidamento a Maria: "Sappiate che ho desiderato molto l’incontro con voi ma, come ben sapete, noi non siamo padroni della nostra vita e non possiamo disporre a nostro piacimento. Dobbiamo accettare le fragilità. Con me coltivate la fiducia che solo in Dio sta la nostra forza. Vi affido a Maria e voi continuate a pregare per me, perché ho bisogno". Quella visita alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, annullata all’ultimo momento, trova ora il suo compimento. La famiglia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma può abbracciare il 5 novembre Papa Francesco che presiederà la Santa Messa nella sede romana dell'Ateneo. Un'occasione per tornare anche a quel giorno di 60 anni fa, all'inaugurazione della Facoltà e allo storico incontro con Papa Giovanni XXIII.
La Facoltà di Medicina e Chirurgia
La Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore propone diverse tipologie di corsi di laurea, con un’offerta formativa diversificata nel campo medico e sanitario, in grado di proporre differenti percorsi di specializzazione. Dall’anno accademico 1966-1967 al 2020-2021 sono 26 mila e 410 le persone che si sono laureate. Oggi la Facoltà ha una dimensione sempre più internazionale. Attualmente sono 302 gli studenti provenienti dall’estero. La Facoltà mette a disposizione moderne attrezzature tecniche e scientifiche e consente di beneficiare della stretta connessione con la Fondazione Policlinico “A. Gemelli” Irccs, un ospedale universitario con oltre 1.500 posti fra ricoveri e day hospital, in grado di effettuare ogni anno decine di migliaia di prestazioni al Pronto Soccorso e più di 9 milioni di prestazioni totali tra servizi e ambulatori.
Ultimo aggiornamento 05.11.2021 ore 6.30
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