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Il Papa accetta la rinuncia dell’arcivescovo di Parigi

Monsignor Aupetit aveva rimesso il proprio mandato nelle mani di Francesco dopo le vicende che lo avevano coinvolto nei giorni scorsi. “Il mio cuore è in pace, prego per coloro che possono avermi augurato il male”, chiedo “perdono a coloro che potrei aver ferito”

Alessandro De Carolis - Città del Vaticano

Si conclude dopo quattro anni la guida dell’arcidiocesi di Parigi da parte di monsignor Michel Aupetit. Il Papa questa mattina ha accolto la rinuncia presentata dal presule nei giorni scorsi, nominando al suo posto, in veste di amministratore apostolico sede vacante et ad nutum Sanctæ Sedis della medesima Arcidiocesi, monsignor Georges Pontier. Il testo della lettera con la rinuncia, che il 25 novembre scorso il 70.enne arcivescovo aveva inviato a Francesco, era stata diffusa dai media e proprio le accuse, rigettate, di una campagna giornalistica avevano indotto monsignor Aupetit a fare un passo indietro “per salvaguardare la diocesi”, come ha poi dichiarato.

Estraneo alle accuse

In particolare le accuse mediatiche si erano concentrate sulla gestione dell’arcidiocesi e su una presunta relazione sentimentale avuta con una donna nel 2012, ai tempi del suo incarico come vicario generale. Per ambedue le accuse il 27 novembre il presule aveva manifestato dispiacere ed estraneità, ringraziando nel contempo per il sostegno ricevuto da “tantissime persone da Parigi, tra sacerdoti, amici, fedeli”.

Perdono chi mi ha ferito

In un messaggio di congedo dall’arcidiocesi, reso noto oggi, monsignor Aupetit nel ricordare i “dolorosi eventi della settimana scorsa”, ribadisce di aver rimesso il suo mandato nelle mani del Papa “per preservare la diocesi dalla divisione che il sospetto e la perdita di fiducia provocano sempre”. Afferma di aver portato “avanti con fervore e dedizione” la sua missione a capo dell’arcidiocesi, ringraziando tutti coloro che lo hanno affiancato in questo ministero. “Ero, naturalmente, molto disturbato dagli attacchi contro di me. Oggi ringrazio Dio che il mio cuore sia profondamente in pace” e “prego – soggiunge il presule - per coloro che possono avermi augurato il male” e “chiedo perdono a coloro che potrei aver ferito”.

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02 dicembre 2021, 13:10