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Il danni del tifone che si è abbattuto sulle Filippine Il danni del tifone che si è abbattuto sulle Filippine 

Filippine, missionari: sentiamo il Papa vicino. Sarà un Natale difficile

Il pensiero di Francesco nella quarta domenica di Avvento va alle popolazioni dell'arcipelago asiatico dove il numero di vittime per il passaggio dei violentissimi venti sale di ora in ora. L'appello ad "aiuti concreti", in primis la preghiera, è ribadito anche in tweet diffuso oggi dall'account @pontifex. La testimonianza di un missionario Pime nel Paese: al Covid si aggiunge questa calamità. "Che la Chiesa sinodale continui ad aiutare chi è più nel bisogno"

Antonella Palermo - Città del Vaticano

"Esprimo la mia vicinanza alle popolazioni delle Filippine colpite da un forte tifone che ha distrutto tante abitazioni. Che il 'Santo Nino' porti consolazione e speranza alle famiglie più in difficoltà e a tutti noi ispiri aiuti concreti". Così il Papa dopo la preghiera mariana dell'Angelus in questa quarta Domenica di Avvento. 

Crescente il bilancio di vittime

E' di  oltre 200 morti e centinaia di feriti nelle Filippine il bilancio del passaggio del tifone Rai, il più forte ad avere colpito l'arcipelago quest'anno. Almeno 63 sono state registrate nella sola provincia-isola di Bohol: a riferirlo il governatore Arthur Yap, che aggiunge che mancano all'appello 10 persone e che altre 13 sono rimaste ferite, ma precisa che il numero si potrebbe aggravare ulteriormente perché solo 33 dei 48 sindaci sono riusciti a mettersi in contatto con lui visti i problemi nelle comunicazioni. Le autorità di un'altra delle province più duramente colpite, quella di Dinagat Islands, hanno fatto sapere di avere registrato una decina di morti.

I danni del tifone Rai
I danni del tifone Rai

Il potente tifone ha provocato blackout elettrici e tagliato le telecomunicazioni in intere province, provocando distruzioni diffuse soprattutto nelle isole centrali, secondo quanto riferisce la polizia nazionale. Alla sua massima intensità, Rai ha incamerato venti sostenuti di 195 chilometri all'ora e raffiche fino a 270 chilometri orari. Il tifone si è abbattuto sulla costa sud-orientale del Paese giovedì, ma l'entità delle vittime e della distruzione è rimasta poco chiara due giorni dopo, con intere province ancora senza energia elettrica e connessione cellulare.

Missionario: un'altra calamità insieme al Covid

Dalla regione dell'estremo Sud arriva la testimonianza di padre Sebastiano D'Ambra, sacerdote del Pime e missionario nel Paese dal 1977 dove è Segretario della Commissione episcopale per il Dialogo interreligioso. Racconta dell'interruzione delle comunicazioni che ha interessato anche questa zona, sebbene non così vicina dall'epicentro del disastro. Il suo grazie al Papa è grande: "Sempre molto toccante sentirlo", dice. Del resto Francesco è molto legato alle Filippine da quando vi si recò nel 2015, poco più di un anno dopo il passaggio del tifone Haiyan che provocò oltre 7000 morti. D'Ambra ricorda proprio la sua presenza in quella circostanza drammatica.

Ascolta l'intervista a padre Sebastiano D'Ambra

La Chiesa continua a servire

"Purtroppo geograficamente siamo esposti a questi tifoni, molta gente si trova nei rifugi dove si è ricoverata essendo sfollata. Non abbiamo ancora superato le conseguenze della pandemia, che ha in parte impedito grandi celebrazioni per i 500 anni di presenza del cristianesimo qui, e adesso - lamenta - ancora questa tragedia". Il suo appello è che la Chiesa sinodale aiuti "nel concreto" - come auspica il Papa - chi ha più bisogno. Sarà un Natale con un misto di sentimenti: da un lato un certo respiro per i casi di contagio da Covid che sembrano lievemente scendere e consentono di uscire e lavorare, dall'altro però questa calamità che getta la popolazione ancora di più nel bisogno, tanto che diffusi sono i casi di suicidio. Ma la Chiesa continua a farsi prossima, nonostante tutto.

Ultimo aggiornamento 20.12.21 ore 11.00

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19 dicembre 2021, 12:37