Cerca

I dieci Pontefici greci o di origine greca I dieci Pontefici greci o di origine greca

La Grecia, un’antica terra di Papi

In occasione del 35.mo viaggio apostolico di Papa Francesco, che è giunto sabato ad Atene, ripercorriamo le vite dei Pontefici nati in questa terra o di origine greca

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

La storia dell’evangelizzazione in Grecia coincide con le origini del cristianesimo, a partire da questa terra infatti l’annuncio del Vangelo si è diffuso in tutta Europa: i primi semi cristiani germogliati in Grecia sono legati ai viaggi apostolici di Sant'Andrea, di San Paolo e di San Barnaba. Le radici della storia della Chiesa sono saldamente connesse con quelle del mondo greco ed è particolarmente fecondo l'incontro tra la cultura ellenica e la fede cristiana. Un segno di questa ricchezza è impresso nella storia del Pontificato: nei primi sette secoli dopo la nascita di Gesù, sono dieci i Papi greci o di origine greca. Provengono tutti dal mondo ellenico, che ha avuto un ruolo cruciale non solo nella storia del pensiero occidentale, ma anche nella teologia. Il primo Papa greco è Evaristo, morto nel 108. Il decimo è Zaccaria, salito al soglio di Pietro nel 741. La Grecia, culla di civiltà e della filosofia, è anche un'antica terra di Papi che, dopo aver accolto San Giovanni Paolo II nel 2001, ora ha abbracciato Papa Francesco.

Evaristo

Sant’Evaristo è il quinto Papa della Chiesa cattolica. Il suo pontificato è iniziato nel 96 o nel 99. Secondo il Liber Pontificalis sarebbe stato greco di nascita ("natione Graecus"), figlio di un giudeo di nome Giuda, di Betlemme. È salito al soglio di Pietro dopo Papa Clemente, il Pontefice autore della “Lettera ai Corinzi”. "Teniamo fissi gli occhi sul sangue di Cristo - si legge in questo antico documento - per comprendere quanto sia prezioso davanti a Dio suo Padre”. Papa Evaristo sarebbe morto martire durante l’impero di Traiano e avrebbe ordinato sette diaconi. Secondo alcune fonti, il suo corpo è stato sepolto nel 108 vicino alla tomba di San Pietro.

Telesforo

San Telesforo, di origine greca, è l’ottavo Papa della Chiesa cattolica. Il suo Pontificato è iniziato nel 127 o nel 128. Secondo alcune fonti prima di arrivare a Roma avrebbe vissuto da anacoreta, forse tra gli eremiti del Monte Carmelo. Per questo i Carmelitani considerano Telesforo come membro del loro ordine. Sant’Ireneo e, dopo di lui Eusebio, asseriscono che Telesforo ha subito un “glorioso martirio”. A lui viene attribuita l’istituzione del digiuno quaresimale e l’introduzione delle tre Messe a Natale, in particolare quella di mezzanotte, con il canto del ‘Gloria in excelsis Deo‘. Si tratta però di notizie che non hanno un fondamento storico sicuro. Una sua immagine, opera della cosiddetta Cerchia del Botticelli, si trova nella Cappella Sistina in Vaticano.

Igino

Il successore di San Telesforo è Papa Igino, il nono Pontefice della Chiesa cattolica. Nato ad Atene, segue l’iter degli studi filosofici. Dopo l’arrivo a Roma, viene apprezzato per la fede e la sapienza. Nel 138 viene eletto al soglio di Pietro. Durante il suo Pontificato, si diffondono varie correnti eretiche. Papa Igino condanna in particolare le dottrine di Valentiniano e Cerdone. Secondo alcune fonti, con questo Pontefice nato ad Atene ha inizio l’ordinamento della gerarchia ecclesiastica e, in particolare, l’istituzione dei cosiddetti “ordini minori”, ministeri che preludono gli ordini del diaconato e del presbiterato. Muore durante l’impero di Antonino Pio.

Antero

Papa Antero è il 19.mo Pontefice della Chiesa cattolica. Secondo il Liber Pontificalis è di origine greca. Viene eletto al soglio di Pietro il 21 novembre del 235, l’anno in cui viene assassinato l’imperatore Alessandro Severo dai suoi stessi soldati, durante una campagna contro tribù germaniche. Il Pontificato di Papa Antero dura poco più di 40 giorni. Secondo alcune fonti storiche subisce il martirio e muore nel 236. Nel 1854 è stata scoperta la sua tomba nelle catacombe di San Callisto a Roma.

Sisto II

Vescovo di Roma dal 30 agosto del 257 al 6 agosto del 258, Papa Sisto II è greco di origine. É il 24.mo Pontefice della Chiesa cattolica. Il suo Pontificato è contrassegnato dai due editti dell’imperatore Valeriano. Il primo del 257 vieta ai cristiani di riunirsi in assemblee e di entrare nei cimiteri. Il secondo, del 258, ordina l’immediata esecuzione dei membri del clero che continuano a professare la fede cristiana. Papa Sisto II subisce il martirio. Mentre celebra i sacri misteri insegnando ai fratelli i precetti divini – si ricorda nel Martirologio romano - viene arrestato per ordine dell’imperatore Valeriano, dai soldati sopraggiunti. Viene decapitato il 6 agosto del 258. Con il Pontefice subiscono il martirio anche quattro diaconi.

Eusebio

Papa Eusebio è il 31.mo Pontefice della Chiesa cattolica. Il suo Pontificato, molto breve, si snoda durante l’impero di Massenzio. Il Liber Pontificalis riferisce che è di origine greca, nato da padre medico. Viene deportato in Sicilia su ordine dell’imperatore in seguito ai violenti tumulti creati dai Lapsi, coloro che dopo aver abiurato la fede durante le persecuzioni, richiedono la reintegrazione nella Chiesa. Alle loro richieste, che il Pontefice vuole accogliere, si oppone invece Eraclio. Papa Eusebio muore in Sicilia poco dopo l’esilio. Il suo corpo, portato a Roma, viene poi sepolto nel cimitero di Callisto. Papa Damaso fa incidere un epigramma sulla sua tomba. Della lapide originale in marmo bianco, distrutta dai Goti o dai Vandali, si conservano solo numerosi frammenti. Resta una copia tardiva dell’epigramma. “Eraclio impedì ai Lapsi di piangere i peccati, Eusebio invece insegnò che devono piangere i propri crimini”.

Zosimo

Il 41.mo Pontefice della Chiesa cattolica è Papa Zosimo. Di origine greca, sale al soglio di Pietro il 18 marzo del 417. Fonti storiche rivelano che, quattro giorni dopo l’elezione, scrive una lettera a tutti i vescovi delle Gallie e delle sette provincie riconoscendo poteri speciali al vescovo di Arles Patroclo. L'opposizione al provvedimento da parte di alcuni vescovi porta ad una controversia che prosegue anche dopo il suo Pontificato. Un’altra questione affrontata da Papa Zosimo è l’eresia pelagiana, secondo cui la natura umana non è affetta dal peccato originale. Nel 418, l’anno della sua morte, redige un documento di condanna del pelagianesimo, la Epistula Tractoria, indirizzata alle principali Chiese d’Oriente e dell’Occidente.

Giovanni VI

L’85.mo Papa della Chiesa cattolica è Giovanni VI. Nato in Grecia, è stato eletto al soglio di Pietro il 30 dicembre del 301. Durante il suo Pontificato Teofilatto, esarca dell'imperatore Tiberio III, cerca di ripristinare in Italia l'autorità imperiale. Dopo la ribellione delle truppe italiche, l’esarca Teofilatto si arrende. Gli salva la vita, grazie ad una efficace azione diplomatica, Papa Giovanni VI. Il Pontefice muore l’11 gennaio del 705.

Giovanni VII

Il successore di Papa Giovanni VI è originario della Grecia. Prende il nome di Giovanni VII e sale al soglio di Pietro il primo marzo del 705. Prima di diventare Pontefice, dedica ai suoi genitori un epitaffio conservato nella chiesa di Santa Anastasia fino al XV secolo. La sua attenzione per l'arte è testimoniata anche da vari affreschi che fa dipingere in numerose chiese. Fonti storiche ricordano che durante il suo Pontificato ordina diciotto vescovi. Muore nel 707.

Zaccaria

Il decimo Papa legato alla Grecia è Zaccaria. Di origine greca, sale al soglio di Pietro pochi giorni dopo la morte di Gregorio III, il 3 dicembre 741. Sin dai primi mesi del Pontificato affronta la questione longobarda recandosi di persona a colloquio con il re Liutprando, giunto con l’esercito ai confini del ducato romano. Il Papa riesce a persuaderlo a rinunciare ad andare oltre e anche a restituire al ducato romano alcuni castelli che aveva occupato. Il Liber Pontificalis, riportando i fatti principali della sua vita, mette in rilievo i lavori che promosse nel complesso dei palazzi lateranensi. Dotato di una ricca cultura, traduce personalmente dal latino in greco I Dialoghi di San Gregorio Magno con lo scopo di renderli fruibili ai fedeli di lingua greca, in quel tempo numerosi a Roma. Papa Zaccaria muore il 15 marzo del 752.

 

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

05 dicembre 2021, 07:00