Francesco: giovani e pandemia, avere cura di chi soffre o vive isolato
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Di fronte al mondo di oggi, in cui la molteplicità dell’offerta di consumo può portare a una “tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata”, occorre affrontare la “sfida della formazione e dell’educazione della persona umana”. Lo evidenzia il Papa alle partecipanti al capitolo generale della Congregazione Notre-Dame canonichesse di Sant’Agostino, famiglia religiosa dedita all’insegnamento e all’educazione in tutte le sue forme, la cui missione è essere presente nelle diverse realtà locali, attraverso l’azione pastorale, l’annuncio della fede, la partecipazione alla vita associativa e l’incontro con le culture. Francesco incoraggia le suore che si ispirano agli insegnamenti del vescovo di Ippona e impegnate per un’educazione popolare, alla fede e alla giustizia e al fianco dei poveri, “ad essere discepole missionarie e comunità di speranza e di gioia”. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)
Cercare nuove vie per raggiungere i giovani
Ricordando poi il tema scelto dalle religiose per il loro capitolo generale, “Patto educativo della Congregazione Notre-Dame”, Francesco lo definisce “un forte invito a riflettere sulle nuove vie possibili per raggiungere i giovani nella loro realtà quotidiana, allo scopo di contribuire al loro sviluppo integrale” e aggiunge:
“Davanti alle sfide e ai pericoli che insidiano i giovani, auspico che il vostro impegno e il vostro entusiasmo, forgiati nella forza del Vangelo, restituiscano ad essi il gusto della vita e il desiderio di costruire una società degna di questo nome”.
Avere cura dei più svantaggiati
Il Papa considera poi che l’impegno e la testimonianza delle canonichesse di Sant’Agostino è un messaggio forte per il mondo “che rifiuta le categorie vulnerabili” e invita le religiose ad attingere a Cristo per portare avanti la loro missione:
“Possiate abbeverarvi, con la preghiera e l’adorazione, alla sorgente della bontà e della verità, e trovare nella comunione con Cristo morto e risorto la forza di posare uno sguardo positivo, uno sguardo d’amore e uno sguardo di speranza, uno sguardo compassionevole, uno sguardo di tenerezza sul mondo, facendo particolare attenzione agli strati svantaggiati della società. È così che la vostra missione di educatrici porterà frutti di qualità in seno al popolo per il bene della società”.
Incontro a quanti vivono nello sconforto a causa della pandemia
“Aprire nuovi orizzonti e creare spazi di fraternità”: questo è il contributo che oggi offre la Congregazione Notre-Dame, aggiunge Francesco, richiamandone il carisma che “mira a far scoprire l’amore di Cristo ad ogni persona”. Infine il Papa chiede alle religiose, “in questo momento, nel quale la pandemia di Covid-19 ha prodotto una crisi dai molteplici aspetti, in particolare un forte impatto sull’educazione e sui giovani”, di farsi “più vicine alle persone che vivono l’isolamento, la tristezza e lo scoraggiamento”.
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