In udienza dal Papa il presidente di turno della Bosnia Erzegovina
Alessandro Di Bussolo e Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
La situazione nell'area balcanica e i rapporti bilaterali al centro dei colloqui oggi in Vaticano del presidente di turno della Presidenza collegiale della Bosnia Erzegovina. Željko Komšić, secondo quanto riporta la Sala Stampa vaticana, è stato ricevuto stamani in udienza da Papa Francesco e successivamente ha incontrato monsignor Paul Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. Nel corso dei colloqui in Segreteria di Stato - spiega il comunicato - è stato espresso "apprezzamento per i buoni rapporti bilaterali esistenti e sono state affrontate le priorità della Presidenza collegiale. Ci si è poi soffermati sulla realtà interna del Paese, ribadendo la necessità di promuovere l’uguaglianza giuridico-sociale di tutti i cittadini appartenenti a ciascun popolo costitutivo. Infine, sono state toccate alcune questioni regionali, tra cui la situazione nei Paesi dei Balcani occidentali e l’allargamento dell’Unione Europea".
Il precedente incontro del 15 febbraio 2020
Quello di questa mattina è il secondo incontro ufficiale di Željko Komšić con Papa Francesco, dopo quello del 15 febbraio 2020, quando era stato sottolineato che il Vaticano avrebbe continuato a fornire un sostegno alla Bosnia ed Erzegovina come Stato multietnico, lungo il suo cammino verso l'integrazione euro-atlantica ed era stata ribadita “la necessità di garantire il pieno rispetto dei diritti di tutti i cittadini e l'effettiva parità dei tre popol costituenti, serbo, bosniaco e croato, nonché delle loro confessioni religiose”. Ancora quasi 15 anni fa, il 25 ottobre 2007, Komšić, 57 anni, anche allora membro croato della presidenza della Bosnia-Erzegovina, in Vaticano, aveva scambiato con l’allora segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, gli strumenti di ratifica dell'Accordo di base tra il Paese balcanico e la Santa Sede.
La situazione attuale del Paese
Nel contesto internazionale la Bosnia-Erzegovina oggi continua a guardare con attenzione al cammino di adesione all'Unione europea, anche se i negoziati saranno avviati solo al raggiungimento delle priorità previste dalla Commissione Ue sin dal 2019, nello specifico in tema di democrazia e rispetto dei diritti umani e delle minoranze. Un obiettivo oggi difficile alla luce dalla attuale situazione nel Paese dove tornano a farsi sentire le istanze nazionaliste della parte serba a trent'anni dalla fine della guerra nei Balcani. Gravi atti intimidatori e incidenti sono avvenuti nei giorni scorsi ai danni della popolazione bosniaca. A Brcko sono stati deturpati i graffiti che ricordano le vittime del genocidio di Srebrenica e ne è seguita una ferma condanna dell'Unione Europea, per la quale non "si possono glorificare i crimini di guerra e neppure si possono fare dichiarazioni esplosive che seminano odio". Una situazione complessa dunque per la quale anche la Chiesa locale ha invocato prudenza.
L'appuntamento elettorale dell'ottobre 2022
In questo 2022 importante per il Paese sarà l'appuntamento elettorale di ottobre, per il rinnovo della presidenza tripartita, del parlamento centrale di Sarajevo e di quelli delle due entità, la Federazione di Bosnia-Erzegovina (entità croato-musulmana) e la Repubblica Srpska (entità serba). Ma sia il presidente dell’entità serba Milorad Dodik che molti esponenti croato-bosniaci, chiedono prima una riforma elettorale.
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