Il Papa riceve le delegazioni dei popoli indigeni del Canada
Marco Guerra – Città del Vaticano
Tre giorni dedicati all'incontro e all’ascolto di una dolorosa pagina del passato per camminare insieme verso la guarigione e la riconciliazione. La prossima settimana il Papa incontrerà in Vaticano le delegazioni dei popoli indigeni canadesi. Si tratta, ha informato il direttore della Sala Stampa vaticana Matteo Bruni, dei rappresentanti dei gruppi Inuit, Métis e Prime Nazioni, che saranno accompagnati dai loro vescovi. Gli incontri si svolgeranno in tre distinti momenti dal 28 al 31 marzo. Quindi, il primo aprile “si svolgerà nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico l’udienza, con la partecipazione unita delle diverse delegazioni e della Conferenza episcopale del Canada, durante la quale il Papa avrà modo di rivolgersi a loro”. Il 29 marzo è dedicato alla visita dei Musei Vaticani. L’incontro si sarebbe dovuto svolgere nel dicembre scorso, ma era stato rinviato a causa della pandemia.
La vicenda delle scuole residenziali
La visita delle delegazioni dei popoli indigeni canadesi rientra in un percorso avviato dalla Conferenza episcopale canadese e dal Consiglio canadese cattolico indigeno (Ccic), nel contesto della dolorosa vicenda delle scuole residenziali istituite dal governo canadese tra la fine dell’800 e gli ultimi decenni del ‘900 per assimilare culturalmente i bambini indigeni. Le scuole erano affidate alle Chiese cristiane locali, tra cui quella cattolica. In queste scuole, generalmente sottofinanziate, i bambini subivano spesso maltrattamenti e abusi.
Lo sgomento di Papa Francesco
Papa Francesco aveva espresso sgomento e dolore durante l’Angelus del 6 giugno 2021, dopo aver appreso, in particolare, del rinvenimento in una fossa comune dei resti di 215 bambini alunni della "Kamloops Indian Residential School”. Una vicenda, aveva detto, che suona come "un forte richiamo per tutti noi per allontanarci dal modello colonizzatore e anche delle colonizzazioni ideologiche di oggi e camminare fianco a fianco nel dialogo e nel rispetto reciproco e nel riconoscimento dei diritti e dei valori culturali di tutte le figlie e i figli del Canada".
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui