Padre Spadaro: il Papa ha voglia di una Chiesa aperta alle grandi sfide
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Un dialogo a cuore aperto è quello che Francesco ha avuto stamani con i gesuiti di Malta, secondo una consuetudine radicata del suo Pontificato, quella di dedicare un incontro ai confratelli nel corso dei viaggi apostolici e il cui contenuto viene successivamente reso noto dalla rivista della Compagnia di Gesù, “La Civiltà Cattolica”. Ad accennare al colloquio che ha aperto la seconda giornata della visita a Malta è il direttore della rivista padre Antonio Spadaro, che si trova nel seguito papale:
Quale il clima dell’incontro di stamani di Papa Francesco con i gesuiti?
Ormai in tutti i suoi viaggi, lì dove è possibile, il Papa incontra la comunità dei Gesuiti presente nel luogo in cui si trova a viaggiare. Come sempre sono incontri molto molto belli, molto intimi e familiari. Un clima disteso, di conversazione aperta su tanti temi. La cosa più bella forse è vedere il Papa, a metà viaggio, offrire le sue impressioni, capire un po' la temperatura dell'accoglienza ricevuta, delle cose che il Papa vuole dire.
Quali sono stati i contenuti di questo colloquio?
La conversazione è privata poi la pubblicheremo su Civiltà Cattolica, quando il Papa vorrà e se lo vorrà. I contenuti fondamentali sono quelli che riguardano la vita stessa della Compagnia di Gesù e quindi il senso del fare evangelizzazione oggi. Il Papa ha ripetuto questa gioia dell'evangelizzazione, di cui ha parlato tanto ieri, la percezione che si ha, la voglia che ha il Papa è quella di una Chiesa che si apra alle grandi sfide. Questa isola in qualche modo racchiude in se stessa grandi sfide, è crocevia nel cuore del Mediterraneo… quindi un impulso all'evangelizzazione.
Manca poco al prossimo appuntamento con i migranti alcune somme le possiamo tirare: qual è secondo lei il frutto che maggiormente può venire da questa visita del Papa?
Intanto il tema dei migranti è un tema che il Papa ha toccato nell’incontro con i gesuiti e che gli sta molto a cuore. Il senso profondo di questa visita, una visita nel cuore del Mediterraneo, crocevia di intrecci, si trova in un messaggio che in realtà il Papa dà al mondo a partire da una periferia che è centrale negli scambi culturali e spirituali, quindi un incontro che riguarda Malta ma in realtà riguarda il mondo intero.
Un particolare accento il Papa lo ha posto all’Angelus parlando della guerra in Ucraina che per la terza volta Francesco ha definito “sacrilega”.
Esattamente. Questo è un tema che ovviamente attraversa questo viaggio - nel corso della Messa abbiamo visto molte bandiere dell’Ucraina - e non può non farlo. Già nell’incontro con le autorità il Papa è stato molto chiaro additando anche delle responsabilità riguardo una preparazione delle condizioni per fare la guerra, non da oggi ma nel tempo, attraverso il riarmo, quindi il messaggio è stato molto molto forte.
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