Seconda giornata del Papa a Malta: sulle orme di Paolo poi l'abbraccio ai migranti
Michele Raviart - La Valletta
Seconda e ultima giornata di impegni, incontri e preghiere per Papa Francesco in questo suo 36.mo viaggio apostolico nella Repubblica di Malta. Dopo un breve incontro privato con i membri della Compagnia di Gesù residenti nell’isola, il Pontefice ripercorrerà le orme di San Paolo, che per primo annunciò il Vangelo in queste terre. Come San Giovanni Paolo II nel 1990 e Benedetto XVI nel 2010 scenderà nella grotta che tradizionalmente ospitò l’Apostolo delle Genti per tre mesi dopo il naufragio del 60 dopo Cristo narrato negli Atti.
La visita nella grotta di San Paolo
Dopo aver recitato una preghiera per San Paolo, il Papa salirà verso la Basilca di San Publio, che si trova sopra la grotta e lì incontrerà 14 leader religiosi e alcuni malati assistiti dalla Caritas maltese, che coordina 26 organizzazioni assistenziali legate alla Chiesa. Si tratta di circa 30 persone, tra tossicodipendenti dei centri di recupero, malati delle parrocchie e senzatetto, alcuni ospitati nella “Casa di Papa Francesco” a Santa Venera.
A Floriana la Messa e l'Angelus
La Messa per la quinta domenica di quaresima sarà celebrata da Papa Francesco alle 10.15 nel piazzale dei Granai di Floriana, la città che si trova oltre la prima cinta muraria. Si tratta di uno dei più grande luogo all’aperto del tessuto urbano di Malta e deve il suo nome ai silos che fino al 1962 conservavano il grano per l’isola. Lì migliaia di fedeli parteciperanno alla liturgia eucaristica. Al termine l’arcivescovo metropolita di Malta, monsignor Charles J. Scicluna rivolgerà al Papa alcune parole di ringraziamento. Seguirà poi la preghiera dell’Angelus del Pontefice.
L'incontro con i migranti al Peace Lab
Nel pomeriggio l’ultimo evento previsto, dedicato all’accoglienza, uno dei temi guida di questo viaggio apostolico. Il Papa incontrerà duecento persone migranti nel piccolo teatro del Peace Lab dedicato a San Giovanni XXIII ad Hal Far. Ricavato da una porzione di terreno un tempo appartenente all’aeroporto militare dell’isola, il Peace Lab fu fondato nel 1971 dal padre francescano Dionysus Mintoff e accoglie al momento 55 persone tra gli ultimi migranti, quelli respinti, quelli senza documenti, provenienti principalmente da Mali, Eritrea, Etiopia, Guinea, Senegal.
L'accoglienza agli ultimi
Questo centro “nasce con la prima barca che è arrivata con questi rifugiati. Quando sono arrivati non c’era nessun posto per questa gente”, spiega il 91 enne padre Dionysus. Ora “diamo accoglienza a questi ragazzi. Dormono qui. Mangiano qui. Hanno scuola e c’è una clinica”. Tanto l’entusiasmo per l’incontro di oggi pomeriggio, al quale parteciperanno anche migranti provenienti da altri centri di accoglienza e altri ormai integrati nella comunità maltese. Il Papa “è l’unica voce nel mondo che parla per i poveri” sottolinea, “c’è bisogno che le altre nazioni diano ascolto alle sue parole".
Il ritorno a Roma
Dopo aver lasciato Peace Lab di Hal Far il Papa sarà accolto dal presidente della Repubblica di Malta Vella all’aeroporto internazionale del Paese, dove alle 18.15 decollerà per Roma. L’arrivo è previsto intorno alle 19.40
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