Il Papa: nel mondo tante guerre e tensioni, i nuovi Santi ispirino vie di dialogo
Salvatore Cernuzio - Città del Vaticano
Il dialogo contro le tensioni, le guerre, le distanze che aumentano sempre più nel mondo. Francesco guarda all'attualità e al carico di drammi che essa trasporta, quindi richiama l'esempio dei dieci nuovi santi, nel Regina Coeli al termine della Messa di canonizzazione in Piazza San Pietro, perché siano intercessori di pace e ispiratori per chi nel mondo guida Paesi e popolazioni. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)
"Mentre tristemente nel mondo crescono le distanze e aumentano le tensioni e le guerre, i nuovi Santi ispirino soluzioni di insieme, vie di dialogo, specialmente nei cuori e nelle menti di quanti ricoprono incarichi di grande responsabilità e sono chiamati a essere protagonisti di pace e non di guerra".
Una piazza gremita
Il Papa scandisce il suo appello dinanzi a una piazza gremita da circa 50 mila fedeli provenienti dall'Italia e da ogni parte del mondo: dall'Uruguay all'Algeria e la Tunisia, dall'Olanda e la Francia all'India. Sul sagrato ci sono cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi che hanno concelebrato la Messa. A loro va il grazie del Vescovo di Roma, prima di recitare la preghiera mariana ai piedi della statua della Vergine, collocata sul palco sotto i cinque arazzi con il volto dei nuovi Santi.
Il saluto ad autorità e famiglie religiose dei nuovi Santi
"Prima di concludere questa celebrazione eucaristica, desidero salutare e ringraziare tutti voi: i fratelli cardinali, e i vescovi, i sacerdoti, le religiose e i religiosi, specialmente coloro che appartengono alle famiglie spirituali dei nuovi Santi, e voi tutti i fedeli, popolo fedele di Dio, qui convenuti da tante parti del mondo", dice Papa Francesco. Rivolge poi un saluto anche alle delegazioni ufficiali delle diverse nazioni, in particolare al presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, seduto in prima fila accanto alla figlia Laura, insieme alle altre autorità.
Crescita sociale e spirituale
Il Papa richiama infine l'attenzione sui sei uomini e le quattro donne che ha elevato agli onori degli altari:
"È bello constatare che, con la loro testimonianza evangelica, questi Santi hanno favorito la crescita spirituale e sociale delle rispettive Nazioni e anche dell’intera famiglia umana".
Da qui la preghiera, perché illuminino sentieri di pace. "Ora - conclude Francesco - ci rivolgiamo alla Vergine Maria perché ci aiuti a imitare con gioia l’esempio dei nuovi Santi".
Lungo giro in papamobile
Al termine del Regina Coeli, il Papa si è recato a piedi dai diversi prelati che hanno concelebrato la Messa, per salutarli personalmente come consuetudine alla fine delle grandi celebrazioni in piazza San Pietro. Poi, a bordo di una jeep bianca scoperta, ha compiuto un lungo giro tra i fedeli assiepati lungo tutto l'emiciclo del Bernini. La vettura si è diretta verso Piazza Pio XII per attraversare Via della Conciliazione, arrivando fino alla metà della strada. Due ali di folla dietro le transenne hanno accolto il Pontefice con canti e applausi o scattando foto dai loro smartphone. Una donna in sedia a rotelle ha mandato dei baci con la mano a Francesco, il quale per cinque-sei volte si è fermato per baciare e benedire i neonati che gli venivano passati dagli uomini della sicurezza.
Bandiera ucraina e zucchetto volato via
A metà del giro nella Piazza, durato circa una ventina di minuti, qualcuno dalla folla ha lanciato sulla jeep papale una bandiera gialla e blu dell'Ucraina. Poi, alcuni istanti prima di attraversare l'Arco delle Campane e fare rientro a Santa Marta, un piccolo fuori programma: una folata di vento che ha fatto volare via lo zucchetto del Pontefice.
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