Francesco: affidiamo a Maria la pace in Europa e nel mondo
Alessandro De Carolis – Città del Vaticano
Non si alza Francesco perché quel ginocchio che lo fa soffrire lo costringe sulla sedia, ma lo vorrebbe eccome per salutare il più possibile tutti e lo dice, scusandosi ancora una volta alla fine dell'udienza generale, con la speranza di mettersi presto alle spalle questo impedimento. Ma certamente lo vorrebbe per accompagnare col gesto la carica del cuore, quella che lo spinge in ogni circostanza a chiedere che la crisi, anzi le crisi del mondo frantumato dalle guerre, finiscano di mordere il pianeta guardando a Maria che in questo mese si prega con speciale assiduità.
Vi invito ad invocare la sua intercessione per le vostre intenzioni personali, per le intenzioni della Chiesa e per la pace nel mondo.
Questo invito lo rivolge parlando alle persone di lingua tedesca in Piazza San Pietro ma, come in un percorso a tappe, quasi con ogni gruppo linguistico la richiesta viene riformulata e riaffidata. Come con i polacchi, ieri in festa per la solennità della Vergine, regina del Paese.
A Jasna Góra avete ricordato il Beato Cardinale Wyszyński, che vi ha insegnato a confidare in Maria nei momenti più difficili della vostra storia. Seguendo il suo esempio, affidate alla Vergine Santa la sorte della vostra patria e la pace in Europa.
Infine l'"arma" antica e nuova, ricordata con i fedeli di lingua portoghese, la recita quotidiana del Rosario.
Abbiamo iniziato da poco il mese di maggio, che tradizionalmente chiama il popolo cristiano a moltiplicare i gesti quotidiani di venerazione alla Vergine Maria. Il segreto della sua pace e del suo coraggio era questa certezza: «nulla è impossibile a Dio». Abbiamo bisogno d’imparare ciò con la Madre di Dio; mostriamoci riconoscenti, pregando il rosario ogni giorno.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui