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Papa Francesco con i partecipanti ai Capitoli Generali dei Poveri Servi e delle Povere Serve della Divina Provvidenza Papa Francesco con i partecipanti ai Capitoli Generali dei Poveri Servi e delle Povere Serve della Divina Provvidenza

Il Papa: la condivisione sconfigge la cultura dell’indifferenza

Parlando alle congregazioni fondate da San Giovanni Calabria che aiutano gli scartati della società, Francesco evidenzia che oggi c’è bisogno di persone che abbiano premura degli altri perché a nessuno manchi il necessario: dal "Vangelo della Provvidenza" nasce l'atteggiamento della cura da vivere con sincerità "poveri con i poveri"

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

È la “cultura della provvidenza” l’antidoto alla “cultura dell’indifferenza” diffusa nelle società del benessere. Lo sottolinea Francesco nell’udienza, tenuta nella Sala Clementina, ai partecipanti ai capitoli generali dei Poveri Servi e delle Povere Serve della Divina Provvidenza, chiamati - sulle orme di San Giovanni Calabria - “a ravvivare nel mondo la fede in Dio Padre e l’abbandono filiale alla sua Provvidenza”. Una missione svolta soprattutto “in compagnia dei più poveri, degli ultimi, degli scartati della società”, che don Calabria chiamava le “perle” dell’Opera da lui fondata. Il Papa spiega che “la spiritualità cristiana della provvidenza non è fatalismo, non vuol dire aspettare che piovano dal cielo le soluzioni ai problemi e i beni di cui abbiamo bisogno”. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Al contrario, significa cercare di assomigliare, nello Spirito Santo, al nostro Padre celeste nel prenderci cura delle sue creature, specialmente di quelle più fragili, più piccole; significa condividere con gli altri il poco che abbiamo perché a nessuno manchi il necessario. È l’atteggiamento della cura, più che mai necessario per contrastare quello dell’indifferenza.

Recuperare il valore della condivisione

I superiori dei Poveri Servi e delle Povere Serve della Divina Provvidenza con il Papa
I superiori dei Poveri Servi e delle Povere Serve della Divina Provvidenza con il Papa

Ricordando il tema dei lavori capitolari delle congregazioni di Don Calabria, “La profezia della comunione”, il Pontefice evidenzia che la comunione “nasce e si alimenta prima di tutto nel rapporto con Dio Trinità”, “e si manifesta poi concretamente nella fraternità, nello spirito di famiglia”. Rimarca, inoltre, che parte essenziale ne è la condivisione. Francesco rievoca l’esempio offerto dalle vecchie generazioni, che condividevano il loro pasto con chi bussava alla loro porta in cerca di aiuto, “un modo molto concreto di vivere la Provvidenza, come condivisione”, e sollecita a recuperare tali valori:

La mentalità di chi spezza il pane benedicendo Dio Padre, fiducioso che quel pane basterà per noi e per il prossimo che ne ha bisogno. Così ci ha insegnato Gesù Cristo nel miracolo della condivisione - e non moltiplicazione - dei pani e dei pesci. Oggi c’è bisogno di cristiani che servano la Provvidenza praticando la condivisione. E questo apertamente e con sincerità.

Annunciare l’amore di Dio nelle periferie geografiche ed esistenziali

Il Papa fa il suo ingresso nella Sala Clementina
Il Papa fa il suo ingresso nella Sala Clementina

Il Papa si sofferma poi sulla figura di don Calabria, “un uomo inserito nella Chiesa del suo tempo, che ha saputo rispondere ai bisogni, spingendosi ai margini, per manifestare il volto paterno e materno di Dio”, ed esorta sacerdoti, religiosi e religiose delle sue missioni a “rileggerlo con fedeltà creativa, cercando nuovi sentieri”, a non ripiegarsi nell’autoreferenzialità, a cercare di aprirsi sempre più alla novità e allo stile che Dio ispira. Il Papa auspica inoltre che la mentalità sinodale e fraterna impregni il servizio dell’intera famiglia calabriana.

Le periferie geografiche ed esistenziali a cui il Signore vi invia sono il campo dove annunciare l’amore provvidente del Padre attraverso una sovrabbondante misericordia, manifestando la tenerezza del volto di Dio senza pregiudizi ed esclusioni. Amare i poveri facendovi poveri.

Contrastare la cultura dello scarto e dell’indifferenza

Infine Francesco incoraggia a “valorizzare la ricchezza delle diverse vocazioni” della famiglia calabriana “nella comunione delle differenze”. Il Pontefice augura a consacrati e laici di poter gioire dall’offrire una testimonianza semplice, umile e coraggiosa, senza mediocrità” e “con grande senso di umanità”, che spesso nelle comunità manca. Aggiunge che "una delle cose che distrugge questa comunione umana" è il chiacchiericcio, che semina inquietudini. Da qui il suggerimento a parlarsi apertamente nelle proprie comunità e l'invito a "essere profezia di comunione testimoniando il Vangelo della Provvidenza, nella condivisione con i più poveri, contrastando la cultura dello scarto e dell’indifferenza”.

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30 maggio 2022, 13:25