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Un'immagine di Severodonetsk (foto Ansa) Un'immagine di Severodonetsk (foto Ansa)

Il Papa: non dimentichiamo l’Ucraina martoriata

Nei saluti del dopo Angelus, la raccomandazione del Papa a non dimenticare la sofferenza della popolazione ucraina e l’invocazione affinché “il tempo non raffreddi il nostro dolore”. Luhansk sempre più debole di fronte all’esercito russo

Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano

Non abituiamoci alla realtà della guerra. Papa Francesco nei saluti del dopo Angelus torna col pensiero al conflitto in Ucraina invocando preghiere per quelle popolazioni e e sollecitando i fedeli a non dimenticare quanto accade:

È sempre vivo nel mio cuore il pensiero per la popolazione ucraina, afflitta dalla guerra. Il tempo che passa non raffreddi il nostro dolore e la nostra preoccupazione per quella gente martoriata. Per favore, non abituiamoci a questa tragica realtà! Abbiamola sempre nel cuore. Preghiamo e lottiamo per la pace.

L’imminente caduta di Luhansk

Intanto, mentre continuano i combattimenti, sembra sempre più realtà la caduta degli ucraini nella regione orientale di Luhansk, per voce dello stesso governatore Serhiy Haidai, che parla di un esercito ormai senza armi e di feroci combattimenti per strada a Severodonetsk, in gran parte conquistata dai russi. Un’ipotesi che viene confermata dagli analisti di Washington, per i quali il totale controllo di Luhansk avverrà nel giro di poche settimane, nonostante l’alto costo in termini di morti e feriti per l’esercito di Mosca. Ad oggi Kiev mantiene ancora comunque il controllo dell’impianto chimico Azot a Severdonetsk, dove sono ancora bloccati centinaia di civili. A dichiararsi certo che il Donbas terrà duro e che Mosca pagherà tutto quanto sta accadendo è il presidente ucraino Zelensky, che, arrivati al 108.mo giorno di guerra, riporta anche i successi delle truppe ucraine, parlando di una graduale liberazione del territorio della regione di Kherson e di progressi anche nella regione di Zaporizhzhia.

Blinken, i russi meritano di vivere senza repressione

Pechino intanto smentisce di aver mai fornito supporto materiale alla Russia nel conflitto contro l’Ucraina, mentre da Washington, il segretario di Stato Usa, Blinken, indica come i russi, come le persone in tutto il mondo, "meritino di vivere senza repressione e di poter esercitare i loro diritti umani e le libertà fondamentali senza timore di ritorsioni". Ieri, intanto, visita a sorpresa a Kiev della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per la quale l’Ucraina è sulla strada giusta per entrare nell’Unione europea.  Il tedesco Olaf Scholz, l’italiano Mario Draghi ed il francese Emmanuel Macron sono intanto pronti ad andare insieme a Kiev per incontrare Zelensky. Il programma – secondo la stampa tedesca – sarebbe quello di arrivarci prima del vertice del G7, dal 26 al 28 giugno in Baviera, per mandare un segnale di sostegno al governo ucraino.

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12 giugno 2022, 12:24