Francesco: la Chiesa è una carovana di fratelli in cammino verso l'unità
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Papa Francesco accoglie con un caloroso benvenuto, nella Biblioteca del Palazzo apostolico, il piccolo gruppo di giovani sacerdoti e monaci di tutte le Chiese ortodosse orientali giunti a Roma da Egitto, Armenia, Libano, Siria, India, Etipoia ed Eritrea. “È bello - osserva - che la vostra visita avvenga alla vigilia della Solennità di Pentecoste”, domenica prossima secondo il calendario latino e aggiunge di voler offrire quattro brevi spunti ispirati a tale festività, che riguardano la “piena unità alla quale aneliamo”. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)
L'unità è una grazia
Il primo spunto indicato da Francesco è che l’unità è un dono “che viene dall’Alto”. Certo, afferma, è necessario pregare e lavorare per poterla accogliere.
Tuttavia, il raggiungimento dell’unità non è primariamente un frutto della terra, ma del Cielo; non è anzitutto il risultato del nostro impegno, dei nostri sforzi e dei nostri accordi, ma dell’azione dello Spirito Santo, al quale occorre aprire i cuori con fiducia perché ci conduca sulle vie della piena comunione.
Non uniformità ma armonia
L’unità è armonia e la delegazione pan-ortodossa presente all’incontro ne è una testimonianza. Il Papa spiega:
L’unità non è uniformità e non è nemmeno il frutto di compromessi o di fragili equilibri diplomatici. L’unità è armonia nella diversità dei carismi suscitati dallo Spirito. Perché lo Spirito Santo ama suscitare sia la molteplicità sia l’unità, come a Pentecoste, dove le diverse lingue non sono state ridotte a una sola, ma sono state assimilate nella loro pluralità.
L'unità cresce nella condivisione
L’evento di Pentecoste insegna ancora che l’unità è un cammino. Si compie non stando a tavolino, ma nel movimento impresso nei credenti dallo Spirito:
Si fa cammin facendo: cresce nella condivisione, passo a passo, nella comune disponibilità ad accogliere le gioie e le fatiche del viaggio, nelle sorprese che nascono lungo il percorso.
Francesco cita a proposito un’espressione di Sant’Ireneo, proclamato di recente Dottore dell’Unità, il quale dice che la Chiesa è “una carovana di fratelli”: una carovana, afferma il Papa, dove l’unità “cresce e matura (…) nella condivisione paziente e perseverante di un cammino fatto insieme”.
L'orizzonte è l'annuncio, insieme, del Vangelo
L’ultimo spunto offerto da Papa Francesco è il legame tra l’unità e l’annuncio di Cristo. "L’unità è per la missione", Gesù infatti ha pregato che “tutti siano una sola cosa … perché il mondo creda”. La Chiesa a Pentecoste nasce missionaria e anche oggi, prosegue Francesco, il mondo “attende di conoscere il Vangelo” che noi dobbiamo “testimoniare gli uni insieme agli altri, non gli uni contro gli altri o gli uni lontano dagli altri”. E prosegue:
Al riguardo, sono grato per la testimonianza comune offerta dalle vostre Chiese, penso in modo speciale a quanti – e sono tanti – hanno sigillato con il sangue la fede in Cristo. Grazie per tutti i semi di amore e di speranza sparsi, in nome del Crocifisso Risorto, in varie regioni ancora segnate, purtroppo, dalla violenza e da conflitti troppo spesso dimenticati.
Il Papa ricorda infine che è la croce di Cristo “la bussola che ci orienta nel cammino verso la piena unità”. La recita insieme, ciascuno nella propria lingua, del Padre Nostro conclude l’incontro.
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