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Il Papa a Congo e Sud Sudan: voltate pagina e aprite strade di riconciliazione

Nel giorno in cui sarebbe dovuto partire per il viaggio apostolico nei due Paesi africani, posticipato per le terapie al ginocchio, Papa Francesco ribadisce in un videomessaggio la speranza “appena sarà possibile” di incontrare le care popolazioni, che invita a costruire percorsi di “perdono”, “serena convivenza” e “sviluppo”, a “deporre le armi” e a "scrivere pagine nuove di fraternità”, soprattutto per i tanti giovani

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

“Non lasciatevi rubare la speranza!” Le vostre lacrime e preghiere non sono inutili, perché Dio ha per voi “progetti di pace e non di sventura”. La vostra grande missione è “voltare pagina per aprire strade nuove”, di riconciliazione, perdono, serena convivenza e sviluppo, per voi e per i vostri giovani. E’ il cuore del videomessaggio di Papa Francesco alle popolazioni della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan che avrebbe dovuto incontrare nel viaggio apostolico previsto dal 2 al 7 luglio, e posticipato a data da definire per non vanificare le terapie al ginocchio alle quali si sta sottoponendo. Nel giorno in cui sarebbe dovuto partire “per un pellegrinaggio di pace e riconciliazione nelle vostre terre”, il Papa ribadisce ai “cari amici congolesi e sud sudanesi” il suo grande rammarico “per essere stato costretto a rinviare questa visita tanto desiderata e attesa”. Ma, aggiunge, “non perdiamo la fiducia e nutriamo la speranza di incontrarci al più presto, appena sarà possibile”.

Nel cuore le sofferenze della RD Congo e Sud Sudan

Francesco confida alle popolazioni dei due Paesi africani “che, specialmente in queste settimane, vi porto nel cuore più che mai”. E porta dentro di sé, nella preghiera, “le sofferenze che provate da tanto, troppo tempo”. Pensa “allo sfruttamento, alla violenza e all’insicurezza” che patisce la Repubblica Democratica del Congo, in particolare nell’est del Paese, “dove gli scontri armati si protraggono, causando sofferenze innumerevoli e drammatiche, acuite dall’indifferenza e dalla convenienza di tanti”.

E penso al Sud Sudan, al grido di pace della sua gente che, sfinita dalla violenza e dalla povertà, attende fatti concreti dal processo di riconciliazione nazionale, al quale desidero contribuire non da solo, ma peregrinando ecumenicamente insieme a due cari fratelli: l’Arcivescovo di Canterbury e il Moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia.

Non lasciatevi rubare la speranza, per Dio siete molto preziosi

Il Pontefice prosegue spiegando che “le parole in questo momento non bastano a trasmettervi la vicinanza che vorrei esprimervi e l’affetto che provo per voi”.

Vorrei dirvi: non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciatevi rubare la speranza. Pensate, voi che siete tanto cari a me, quanto più siete preziosi e amati agli occhi di Dio, che non delude mai quanti ripongono speranza in Lui! Avete una grande missione, tutti, a partire dai responsabili politici: quella di voltare pagina per aprire strade nuove, strade di riconciliazione, e strade di perdono, strade di serena convivenza, e di sviluppo.

I giovani meritano giorni di pace: deponete le armi

Una missione da assumere “guardando insieme al futuro, a tanti giovani che popolano le vostre terre”.

Essi sognano e meritano di veder realizzati questi sogni, di vedere giorni di pace: per loro, in particolare, occorre deporre le armi, superare i rancori, scrivere pagine nuove di fraternità.

La pace del Signore "scenda nei vostri cuori"

Papa Francesco conclude il suo messaggio sottolineando che “le lacrime che versate in terra e le preghiere che elevate al Cielo non sono inutili. La consolazione di Dio verrà, perché Egli ha 'progetti di pace e non di sventura'”.

Già da ora, in attesa di incontrarvi, chiedo che la sua pace scenda nei vostri cuori. E mentre cresce di giorno in giorno l’attesa di vedere i vostri volti, di sentirmi a casa nelle vostre vivaci comunità cristiane, di abbracciarvi tutti con la mia presenza e di benedire le vostre terre, la mia preghiera si intensifica, così come l’affetto per voi e per i vostri popoli.

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02 luglio 2022, 12:00