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Don Ivan Maffeis, nuovo arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Don Ivan Maffeis, nuovo arcivescovo di Perugia-Città della Pieve 

Il Papa nomina don Ivan Maffeis arcivescovo di Perugia-Città della Pieve

Il 58.enne sacerdote, parroco in località del Trentino di cui è originario, succede al cardinale Bassetti alla guida dell’arcidiocesi umbra. Dal 2010 al 2020 ha ricoperto vari incarichi nella Cei, tra cui quello di direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali

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Due anni di nuovo in Trentino, lui originario di Pinzolo, a servizio in parrocchie di località limitrofe a Rovereto, e ancora una partenza, dopo che per dieci anni, fino al 2020, la sua residenza era stata Roma. Per don Ivan Maffeis si aprono ora le porte di Perugia-Città della Pieve cui il Papa lo ha destinato oggi nominandolo arcivescovo metropolita della comunità ecclesiale retta fino al 27 maggio scorso dal cardinale Gualtiero Bassetti, ritiratosi dopo 13 anni per limiti di età e dopo aver lasciato appena tre giorni prima anche l’incarico di presidente della Cei.

Il lavoro in Cei

E proprio in seno alla Conferenza episcopale italiana don Maffeis ha trascorso gli anni recenti del suo ministero, iniziato nel 1988 con l’ordinazione sacerdotale a Trento e le prime esperienze di servizio nell’arcidiocesi. L’approdo in Cei risale al 2010 in veste di vicedirettore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali, materia e attività nella quale si era specializzato in precedenza ottenendo un dottorato alla Salesiana. Cinque anni più tardi, e fino al 2020, ha assunto la responsabilità del medesimo ufficio, svolgendo in parallelo altri incarichi tra cui, dal 2017, quello di consultore del nostro Dicastero per la Comunicazione e di docente alla Salesiana e alla Lateranense.

"Vengo in una terra di santi e di bellezza"

Sul sito dell’arcidiocesi umbra è apparso subito un primo saluto del futuro vescovo, che dice di venire “sereno e fiducioso, pur nella consapevolezza della sproporzione tra ciò che sono e la responsabilità che assumo”. Vengo fra voi, si legge in un passaggio, “per mettermi in ascolto di questa preziosa terra di santi e di bellezza, della quale chiedo con umiltà di divenirne figlio; vengo per amare questa Chiesa con tutte le mie forze, in un servizio di preghiera e di dedizione; vengo per condividere – alla luce del Vangelo di Gesù Cristo – “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce” di ciascuno”.

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16 luglio 2022, 12:36